
Nico Mannion - Foto Savino Paolella / IPA Sport / IPA
L’EA7 Emporio Armani Milano esce sconfitta per 96-89 a Madrid nello scontro diretto con il Real per l’accesso ai play-in di Eurolega. Sul parquet della Movistar Arena, l’Olimpia di coach Messina rimedia la 15esima sconfitta stagionale a fronte delle 16 vittorie ottenute in questa regular-season della competizione continentale, con gli spagnoli che salgono invece a quota 17 successi. Top scorer del match è Musa, autore di 21 punti, due in più di Tavares. In casa Milano non bastano i 15 di LeDay e 14 di Mirotic. Giovedì prossimo all’Unipol Forum l’EA7 non dovrà sbagliare contro il Barcellona.
L’inizio è difficile per Milano. Una tripla di Abalde – la prima del match – vale il +7. Un tentativo di fuga allungato dalla media da Campazzo, con Mannion che interrompe l’astinenza dell’EA7 (12-5), ma non basta per suonare la carica. Anzi, il primo quarto si chiude sul massimo vantaggio di +15 per gli spagnoli. Si riparte dal 31-16 e alla ripresa è Caruso a partire meglio di tutti con un libero a segno e un contropiede chiuso a canestro, prima dell’arresto e tiro di Dimitrijevic che completa un mini parziale di 0-5. Dall’arco però l’Olimpia non ingrana. E lo 0/10 da tre a metà secondo quarto racconta in modo eloquente ciò che non sta funzionando nella macchina realizzativa degli uomini di Messina. Per la prima tripla della partita bisogna aspettare lo spunto di Mannion. È lui a sbloccare Milano dall’arco, dove poco dopo è LeDay a colpire (51-41). A dare una botta alle speranze di Milano è un gioco di prestigio di Llull, che si inventa un buzzer da tre (54-41). Campazzo e Tavares confezionano il 4-0 iniziale al 21′. L’Olimpia si riavvicina fino al -4, ma alle porte c’è una nuova fuga del Madrid: Campazzo completa il gioco da tre (70-61), Hezonja piazza la sua prima tripla al quinto tentativo. Il terzo quarto si chiude sul 78-63. Nell’ultimo periodo è Brooks a vestire i panni del trascinatore con tre triple in un minuto e mezzo. Dall’arco colpisce anche Mirotic che porta l’Olimpia fino al -7. Finisce 96-89: l’Olimpia salva almeno il confronto diretto dopo l’85-76 dell’andata.
“Il Real Madrid ha controllato la partita e vinto con pieno merito”, ha analizzato Ettore Messina. “Noi siamo partiti molli. Nel primo quarto abbiamo subito 31 punti spendendo un solo fallo, se escludiamo il secondo commesso su un tiro da tre, è un dato grave. Poi abbiamo avuto il carattere di giocare, competere, rimontare e con il secondo quintetto siamo anche riusciti a salvare la differenza canestri che potrebbe anche rivelarsi importante – ha aggiunto -. Ad ogni modo, a questo livello, contro una squadra come il Real Madrid, non basta il carattere, servono maggiore qualità di gioco, intelligenza, disciplina. Generalmente, ci capita di pagare la poca energia fisica quando siamo in difesa e in attacco nei momenti di difficoltà tendiamo a cercare di risolvere le situazioni con iniziative individuali. A questo livello non funziona. Abbiamo dei veterani ma in alcuni ruoli chiave siamo giovani e inesperti”.
Le pagelle
Top
Musa
Quattro triple su sei tentate a segno, una delle quali ad inizio ultimo quarto, stroncando (o smorzando) ogni velleità di rimonta dell’EA7. Con 21 punti è il miglior realizzatore e sfora il tetto dei 20 per la seconda volta consecutiva, dopo i 24 punti in campionato contro l’Unicaja.
LeDay
Quindici punti, miglior realizzatore dell’Olimpia. Parte male, poi cresce nel secondo tempo. Bene al tiro da due (3/4), meno bene dall’arco (2/6)
Mirotic
Per lui, arrivato a Madrid a 17 anni, non era una partita come le altre. Quattordici punti, 4 rimbalzi e 5 assist. Ed è anche l’ultimo a smettere di crederci con la tripla del -7 che permette all’Olimpia di difendere la differenza punti (+2). Dall’arco però ha vissuto serate migliori (2/8)
Brooks
Meritava decisamente più minuti. Nell’ultimo quarto sale in cattedra con tre triple in un minuto e mezzo. Nella differenza canestri salvata c’è tanto del suo contributo
Flop
Mannion
La prima tripla dell’Olimpia è la sua. Ma la scossa al match non c’è: chiude con 7 punti in 23 minuti di gioco.
Bolmaro
Tanta, tantissima fatica tutta riassunta nei numeri: 19 minuti, 1/7 dal campo.