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Il 23 e 24 settembre al PalaGalassi di Forlì andrà in onda la 23ª edizione della Supercoppa italiana di pallacanestro maschile, uno dei trofei più importanti della Lega Basket, e che come da tradizione dà il via alla Serie A. Quest’anno a contendersi il titolo saranno la vincitrice della scorsa edizione del campionato di Serie A Reyer Venezia, la seconda classificata del massimo campionato Aquila Trento, la vincitrice della Coppa Italia 2017 Olimpia Milano e la finalista di Coppa Italia Dinamo Sassari. Ma come arrivano le quattro squadre al primo vero appuntamento della stagione?
OLIMPIA MILANO – Cominciamo dalla detentrice del titolo, Olimpia Milano. La squadra lombarda viene da una stagione 2016-2017 tutto sommato negativa, con la Supercoppa in tasca Milano aveva condotto un discreto campionato che l’aveva issata al primo posto con una differenza punti di tutto rispetto (+200) se confrontata con quella della prima inseguitrice, Venezia, che aveva chiuso con un +117. La Coppa Italia conquistata nel febbraio scorso sembrava confermare uno stato di forma superiore rispetto alle altre candidate per lo scudetto, poi venne l’incubo Play-off. La semifinale contro Trento mise in luce alcuni gravi difetti che la Regular Season aveva celato, soprattutto dal punto di vista della personalità .
Addirittura il Presidente Livio Proli definì ‘imbarazzante’ la figura della sua squadra giudicando insufficiente la stagione, che peraltro fece registrare anche un pessimo ultimo posto in Eurolega. Troppo poco considerando il potenziale a disposizione. Quelle parole pesanti portarono all’allontanamento di coach Repesa, in favore di Simone Pianigiani. Proprio da lui Milano ora dovrà ripartire, da lui e dal roster rinnovato con gli arrivi di Cusin, Goudelock, Young, Gudaitis e tanti altri, tutti chiamati a sostituire pilastri come Macvan, Simon e Sanders e a rispettare le aspettative di Milano, a partire da questo primo importante appuntamento.
REYER VENEZIA – Diametralmente opposto il percorso della Reyer Venezia, che è stata di fatto la vera protagonista dello scorso campionato. Non che fosse così improbabile scommettere sulla Reyer, visto com’era cominciata la stagione 2016, ma era senza dubbio fuori luogo darla come favorita. ‘Era’, perché ad oggi Venezia fa senza dubbio più paura, grazie alla nuova consapevolezza portata dal suo allenatore Walter De Raffaele, che dopo anni seduto al posto del vice è riuscito al primo anno da coach a riportare lo scudetto sulle sponde della laguna veneta. Ma Venezia si è fatta vedere anche in Champions League, dove ha raggiunto le Final Four alla prima edizione dell’evento, prima di perdere contro la futura campionessa Iberostar di Tenerife.
In Supercoppa Venezia non ha mai raccolto tanto, ma sarebbe senza dubbio anacronistico pensare che la Reyer possa snobbare il primo trofeo dell’anno, non dopo la folgorante stagione appena conclusa. Le certezze sono tante e la guida ben rodata, il roster rivisto con molti arrivi tra cui spiccano Biligha e Cerella e molte partenze tra cui Ariel Filloy; tutto è pronto per un altro anno da protagonista.
TRENTO – Meno spumeggiante, ma sicuramente sorprendente è stato il percorso di Aquila Trento. LA squadra di coach Buscaglia è in continua crescita, ma ipotizzare che oggi saremmo stati qui a parlarne come pretendente alla Supercoppa non era in preventivo. Il 2016 di Trento nella realtà dei fatti sarebbe anche passato inosservato, se non ci fosse stato l’incredibile ‘botto’ contro Milano in semifinale scudetto. Sì perché il campionato giocato dagli uomini di Buscaglia si potrebbe definire ‘tranquillo’, 4° posto con 18 vinte e 12 perse, Play-offs assicurati e un nuovo stimolo per migliorarsi, ma poi poco altro considerando la mancata qualificazione per la Coppa Italia.
La redenzione però arriva appunto con la finale scudetto, giocata sul filo del rasoio, lottata fino all’ultimo punto di gara-6, ma persa di fronte ad un limite che nel momento della verità si è fatto vedere. Ai ragazzi di Buscaglia mancava quell’esperienza e freddezza che si acquisisce solo abituandosi a giocare tra i migliori e da migliori. Il roster è stato limato, mantenendo comunque un buon organico trattenendo Shavon Shields più gli arrivi di Gutiérrez e Franke. Questa Supercoppa potrebbe essere il trampolino di lancio verso l’ultimo passo della crescita, per poter guardare al futuro non come possibile outsider, ma come possibile favorita.
DINAMO SASSARI – ‘Last but not least’ la Dinamo Sassari. La squadra di Federico Pasquini viene da una stagione altalenante in cui l’unico acuto, che di fatto le ha permesso di partecipare a questa competizione, è stata la finale di Coppa Italia persa contro l’Olimpia. E il resto? Beh, dopo lo scudetto vinto nel 2015 Sassari aveva subito una brutta caduta insieme coi disguidi societari che portarono all’allontanamento di coach Meo Sacchetti. Da quel momento Sassari ha subito una nuova trasformazione che nella stagione scorsa ha finalmente fatto rivedere la luce a dirigenza e tifosi. La Dinamo torna a farsi vedere in Europa, conquistando i quarti di finale in Champions League ed anche e soprattutto in Italia, dapprima con la citata finale di Coppa, poi con una nuova partecipazione (la settima consecutiva) ai Play-offs per lo scudetto.
Non andò bene, con la netta sconfitta contro Trento ai quarti, ma fu un incoraggiante segnale di ripresa per una squadra che aveva un bisogno disperato di ritrovare fiducia. Dare un buona risposta ed un segnale incoraggiante in vista del prossimo campionato sarà il primo obbiettivo di Federico Pasquini che dovrà agire anche sul roster che ha visto tanto movimento nel mercato estivo, in cui sono arrivati giocatori importanti come Polonara, Tavernari e Hatcher, provando anche a riconquistare la Supercoppa dopo la vittoria nel 2014.