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Al diciannovesimo turno di campionato di Serie A1 2017/2018 vincono le proprie gare entrambe le squadre attualmente al comando della classifica, Venezia e Milano. L’Umana Reyer Venezia ha infatti avuto la meglio sulla Vanoli Cremona 83-85, mentre l’Olimpia Milano ha battuto l’Happy Casa Brindisi 72-84.
Venezia ha dovuto faticare non poco per avere la meglio sulla squadra allenata da Meo Sacchetti, Cremona ha infatti esibito un gioco a tratti veramente notevole riuscendo in più di un’occasione a mettere in seria difficoltà la capolista, che l’ha spuntata solo all’ultimo minuto e grazie ai tiri liberi. Vittoria solo apparentemente più agevole invece per l’altra capolista, Milano, che se non fosse stato per il calo di Brindisi nel terzo quarto si sarebbe con tutta probabilità ritrovata nella medesima situazione di Venezia. Fortunatamente Brindisi dopo u primo tempo a tratti eccellente ha dovuto nel terzo quarto abbassare la propria cilindrata, consentendo a Milano di gestire senza patemi il resto della gara.
VANOLI CREMONA – UMANA REYER VENEZIA
La partita tra Cremona e Venezia comincia molto bene per la squadra lombarda, che riesce fin da subito a mettere la testa avanti grazie ad un parziale di 8-0 (11-4) con cui dopo pochi minuti si stacca dalla squadra avversaria. Il periodo si prolunga per i successivi minuti con un sostanziale equilibrio, che vede entrambe le squadre sfidarsi apertamente sul campo di gioco. Ma è Venezia a dimostrare di poter esibire un gioco più brillante, soprattutto grazie ai propri interpreti, tra cui spicca nel primo quarto Bramos, che in questa prima frazione mette a segno ben tre triple. Il risultato di 20-17 con cui termina la frazione lascia sicuramente soddisfatti i tifosi presenti, che stanno assistendo ad un buona gara, eccitante da entrambe le parti.
Il secondo quarto in questi termini non è certo da meno. Il periodo va diviso in due parti ben distinte. Nella prima metà infatti si assiste al medesimo schema riscontrato nella frazione precedente, con le due squadre intente a studiare un modo efficace per infilare parziali ‘pesanti’, mentre nella seconda metà a prendere il largo è decisamente la Reyer. Peric è senz’altro l’uomo in più di Venezia in questo momento, e riesce con diversi centri a diminuire il distacco finchè la Reyer addirittura trova il vantaggio a pochi minuti dall’intervallo lungo. La tripla di Johnson infatti porta avanti Venezia che ora gode di un’inerzia che spinge con forza la propria manovra, arrestando al contrario quella di Cremona, che fatica sempre di più a costruire azioni efficaci. Il primo tempo termina così con Venezia avanti 43-48.
Nel terzo quarto si assiste tuttavia ad un inatteso cambio di fronte. Cremona infatti riesce a digerire molto bene il recupero di Venezia, e in questo periodo sono sue tutte le maggiori azioni. Meo Sacchetti sprona i suoi a credere che nella vittoria ed il gioco ne risente praticamente subito. Venezia al contrario cede velocemente le redini, tentando con neanche troppa convinzione di ostacolare la risalita di Cremona, che tuttavia non si lascia intimidire dai tentativi della Reyer, riuscendo grazie soprattutto a Johnson-Odom a sfruttare alcuni pesanti buchi della difesa cremonese. Al termine del quarto il risultato recita un incredibile 62-61 per i padroni di casa, molto vicini alla conquista di una vittoria molto importante.
Nell’ultimo quarto la partita diventa uno scontro di nervi. Entrambe le squadre non vogliono assolutamente cedere con il traguardo a pochi passi ed il punteggio si trascina con una indecisione sempre più pesante, entrambe le squadre ora sfruttano ogni secondo a loro disposizione ed un solo canestro rischia di compromettere i piani dell’una o dell’altra formazione. Quando Watt per Venezia mette a segno il canestro del 78-80 la partita sembra finita, ma una provvidenziale risposta di Sims rimette tutto in discussione a pochi secondi dal termine della partita. Gli ultimi 15 secondi durano praticamente mezzo quarto, ma alla fine i tiri liberi condannano Cremona, che è costretta a cedere la partita 83-85.
VANOLI CREMONA – UMANA REYER VENEZIA 83-85 (20-17; 23-31; 19-13; 21-24)
CREMONA: Johnson-Odom 23, Sims 21, Martin 11, Diener 10, Fontecchio 8, Ricci 4, Milbourne 4, Diener 2, Portannese 0, Ruzzier 0, Gazzotti NE
VENEZIA: Peric 18, Watt 17, Bramos 12, Johnson 12, Daye 9, Haynes 8, Biligha 5, De Nicolao 2, Tonut 2, Cerella 0, Bolpin NE, Ress NE
HAPPY CASA BRINDISI – OLIMPIA MILANO
L’inizio di partita per l’Olimpia è sconfortante. La squadra meneghina infatti comincia il match visibilmente sottotono, lasciando a Brindisi tanto campo in cui giocare la palla. Solo Kuzminskas nel primo periodo si impegna seriamente per tenere in scia la propria squadra, al contrario dei compagni che invece sembrano quasi assenti, rei forse di essere scesi in campo con un po troppa sufficienza. Al contrario gli uomini di Brindisi sono ben motivati a non lasciare dietro di loro altro che le briciole. Certo, la qualità totale delle due formazioni non può essere paragonata se presa nella sua totalità , ma il ‘momento no’ dell’Olimpia fa in questo senso il gioco della Happy Casa, che senza strafare centra nel primo quarto un buon vantaggio con cui mettere pressione a Milano, che ora deve risalire.
Discorso simile anche per quanto riguarda il secondo periodo, almeno per una buona metà . Il punteggio rimane saldamente in mano a Brindisi, ma qualcosa ora si muove con più forza tra le file dell’Olimpia. Goudelock, Bertans, Gudaitis e Theodore infatti cominciano in questi istanti a far sentire le proprie giocate, aggiornando di volta in volta il proprio tabellino finchè anche i parziali non sorridono alla squadra lombarda. Dalla seconda metà infatti la squadra riesce a diventare via via sempre più padrona del campo, costringendo Brindisi invece si ritrova ad arretrare la propria manovra, con un attacco che si ritrova improvvisamente limitato nelle proprie possibilità . Il +2 con cui termina il primo tempo (42-40) testimonia l’attesa risalita della squadra di Simone Pianigiani, che ora esibisce un gioco efficace e risoluto il cui passo Brindisi fatica a tenere.
La conseguenza della lotta fin qui perpetrata e del ritmo altissimo fin qui tenuto da Brindisi si fa sentire con tutto il suo peso nel terzo quarto. I soli 7 punti conquistati nel periodo da Brindisi sono infatti il risultato delle fatiche del primo tempo alle quali tuttavia ora diventa impossibile sopperire. L’Olimpia fa di questa situazione l’uso migliore, schiaccia l’avversario attuando una pressione che impedisce qualsiasi tipo di ripartenza, o limitandone quantomeno la portata. Anche Milano sente la fatica del quarto precedente, ma la salute degli uomini di Pianigiani è dichiaratamente meglio gestita rispetto a quella degli uomini dell’Happy Casa, che per lunghi tratti quasi rinunciano all’azione di attacco.
La partita sembra agli di tutti essersi ormai conclusa. La chiave del match era tenere la scia di Milano per evitare parziali irrecuperabili, ma dopo il terzo quarto in pochi credono che la partita possa regalare un clamoroso recupero. L’ultimo quarto è invero molto combattuto, con le due squadre che nonostante il distacco numerico continuano a darsi battaglia, ed in tal senso impressiona Brindisi che non vuole arrendersi senza combattere. Ma Milano non è squadra da gettare al vento un vantaggio di oltre 10 punti in un momento così importante. Il periodo combattuto cambia ben poco infatti in termini di punteggio, non consentendo a Brindisi di portare a termine l’incredibile rimonta. Milano vince 72-84.
HAPPY CASA BRINDISI – OLIMPIA MILANO 72-84 (25-18; 17-22; 7-20; 23-24)
BRINDISI: Mesicek 17, Lydeka 15, Suggs 13, Moore 9, Tepic 8, Smith 7, Giuri 3, Cardillo 0, Donzelli 0, Oleka NE, Di Maggio NE, Sirakov NE
MILANO: Micov 17, Goudelock 14, Theodore 12, Bertans 9, Gudaitis 9, Kuzminskas 8, Abass 8, Cinciarini 5, Cusin 2, Pascolo 0, Jerrels 0, Tomba NE