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Basket, Serie A1 2017/18: ruggito di Milano che si prende la vetta. Cantù sorprende Avellino

Mediolanum Forum - Foto Sportface

Il 20° turno della Serie A1 2017/18 ci consegna nel pomeriggio due vittorie fra loro molto diverse. Red October Cantù sorprende la Sidigas Avellino 83-82 negli ultimi secondi, mentre EA7 Emporio Armani Milano ha facilmente la meglio su Banco di Sardegna Sassari 116-93. Cantù si è sudata fino agli ultimi secondi la vittoria du Avellino, che ha venduto cara la pelle dopo che nel secondo tempo sembrava aver ceduto il passo ai padroni di casa. Il ritrovato spirito le ha permesso di arrivare nell’ultimo quarto a giocarsi la vittoria punto a punto, ma un fallo tattico nel finale ha compromesso quella che sarebbe stata un’incredibile rimonta. Molto più agevole il successo di Milano, che dopo una partenza sprint ed un primo tempo molto combattuto ha fatto il bello e il cattivo tempo su Sassari, che si è spenta alla distanza. Nell’attesa delle inseguitrici Milano può godersi la vetta della classifica, grazie ai 30 punti aggiornati alla vittoria odierna.

CANTÙ – AVELLINO 83-82
La partita comincia scandita dall’equilibrio tra le due formazioni, che nei primi minuti si dedicano molto di più allo studio piuttosto che provare a spingere per allungare. Un ruolino di marcia questo che invero prosegue per tutto il primo quarto, con praticamente nessun tentativo di staccare la squadra avversaria. Il primo periodo infatti termina con Avellino avanti di un solo punto (18-19), punteggio figlio appunto della sostanziale parità di valori tra le due formazioni.

Molto più entusiasmante il secondo quarto. Adesso infatti, dopo una prima frazione di riflessione, è Cantù a prendere in mano le redini del gioco, costringendo la Sidigas ad inseguire le sue mosse faticando quindi il doppio del previsto per tenere il passo della Red October. Sono presto 12 i punti di vantaggio della formazione lombarda (42-30), che grazie ai canestri di Smith, fin qui il migliore in campo, riesce a portare a compimento il primo vero allungo del match. Il 43-35 con cui si chiude il primo tempo è un buon risultato per Cantù, che mette la testa in avanti in vista del finale e del probabile tentativo di rimonta che orchestrerà Avellino.

Il terzo quarto è un’altalena, tra alti e bassi di entrambe le squadre e stravolgimenti che fanno da trampolino per ciò che succede nell’ultimo quarto. Inzialemnte è Cantù ad imporre la propria spinta, riuscnedo con tre triple ben piazzate a salire +11 (55-44), ma il vantaggio non viene efficacemente sfruttato dalla formazione lombarda, che in poco tempo si fa recuperare quanto era riuscita ad ottenre, cedendo sotto i colpi del quintetto della Sidigas, che riesce incredibilmente a chiudere il terzo quarto in parità 64-64. Un risultato inspiegabile se si guarda il punteggio di soli pochi minuti addietro, ma che trova un fondamento nel calo di rendimento di Cantù, scesa indubbiamente di concentrazione.

L’ultimo qaurto della partita si presenta dunque ai tifosi come una possibile battaglia punto a punto, ed infatti così è. Anche se tutto sommato si segna poco, ogni singolo punto ha un peso specifico tutt’altro che irrisorio, ed è anche comprensibile che si sfoci presto in quella che a tutti sembra la “paura di vincere”. Le due squadre infatti si trascinano quasi fino all’ultimo minuto, che in realtà dura almeno quanto metà periodo, gli ultimi cambi e le ultime mosse possono essere decisive, e proprio allo scadere è un fatidico fallo a decretare la fine del match, con Culpepper che con la sua freddezza sotto canestro regala a Cantù la vittoria 83-82, una vittoria che se fosse sfuggita sarebbe stata una beffa clamorosa da mandare giù, visto l’ottimo renimento fin lì mostrato.

CANTÙ – AVELLINO 83-82 (18-19; 25-16; 21-29; 19-18)

CANTÙ: Smith 20, Thomas 16, Culpepper 11, Cournooh David 10, Burns 8, Ellis 8, Chappel jeremy 7, Parrillo 3, Raucci NE, Mapsero NE, Tassone NE

AVELLINO: Rich 18, Fesenko 15, Wells 14, Filloy 13, Scrubb 12, Zerini 5, Leunen 3, Fitipaldo 2, D’Ercole 0, Parlato NE, Sabatino NE, Lawal NE

MILANO – SASSARI 116-93
L’inizio di Milano è folgorante. La squadra di Panigiani, nonostante qualche rimaneggiamento, comincia il suo match in maniera solidissima, riuscnedo a piegare Sassari e la sua difesa che nei primi minuti sono sballottate da una parte all’altra del campo. Ma nonostante il buonissimo inizio (14-1), Milano a lungo andare si complica un po la vita perché, pur seganndo tanto, fatica a difendere quando la Dinamo riesce ad alzare la testa. E così il punteggio, sebbene rimanga sempre nelle mani dell’Olimpia con almeno dieci punti di distacco, comincia ad essere molto più combattuto rispetto ai primi minuti, con le due squadre che ora sul campo si combattono davvero, eil 32-23 con cui si chiude il primo periodo simboleggia proprio la ritrovata verve da parte della Dinamo.

Dinamo che nel secondo quarto riesce effettivamente a recuperare l’intero svantaggio. Sull’onda dell’entusiasmo per aver recuperato un primo quarto ormai perso, ora infatti Sassari riesce a spingere sull’acceleratore, facendo ciò che Milano aveva fatto poco prima, schiacciare le linee di passaggio ed impedire una efficace manovra di possesso alla squadra avversaria. I risultati si vedono fin da subito, come il 40-40 di metà perido conferma ampiamente. Qui però succede ciò che un po tutti temevano, ovvero il crollo di Sassari sfaticata per il recupero. Il crollo avviene proprio nel moento migliore, ma molto merito va dato ai cestisti di Milano, Goudelock, Jerrels e Gudaitis, che praticmanete da soli rimettono tra se e gli ospiti ben 15 punti di distanza (60-45), garantendo così all’Olimpia di cominciare il secondo tempo con un vantaggio tutt’altro che trascurabile.

Il nuovo vantaggio smebra tagliare completamente le gambe alla Dinamo, che in avvio di secondo tempo cede di schianto a Milano, che vola presto oltre i 15 punti di vantaggio. La squadra sarda ogni minuto che passa perde qualcosa in velocità a discapito della prevedibilità con cui mantiene il possesso, cedendo sempre più spesso agli uomini di Milao, che invece riescono a trovare i cnaestri con molta più facilità, frustrando di fatto anche tutti i tentativi di recupero che Sassari prova ad imbastire. Co il punteggio del terzo quarto segnante 91-64 per i padroni di casa è ovvio a tutti che la partita di fatto finisce lì.

L’ultimo quarto è infatti una pura formalità. Come spesso accade in queste situazioni la squadra in svantaggio senza più nulla da paerdere riesce ad offrire un parziale di pregio, con un saldo positivo, ma a ben poco serve ora chiudere con un parziale in verde, se non ad aggiornare i tabellini. La partita termina ufficialmente col punteggio di 116-93.

MILANO – SASSARI 116-93 (32-23; 28-22; 31-19; 25-29)

MILANO: Goudelock 19, Gudaitis 17, Tarczewski 16, Kuzminskas 16, Jerrels 15, Micov 12, Cinciarini 7, Cusin 4, Pascolo 4, Abass 3, Bertans 2, Bortolani 0

SASSARI: Bostic 21, Hatcher 18, Jones 16, Tavernari 13, Bamforth 13, Pierre 4, Planinic 3, Devecchi 3, Stipcevic 2, Polonara 0, Spissu 0, Picarelli NE
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