Al 28° turno di campionato arrivano le vittorie della Umana Reyer Venezia contro Betaland Capo d’Orlando 104-85 e della Dinamo Sassari contro Sidigas Avellino 67-80. Crollo dell’Olimpia Milano, che subisce una dura sconfitta contro Victoria Libertas Pesaro 70-75. Se la vittoria di Venezia era ampiamente pronosticabile contro la penultima in classifica, sorprende molto il risultato di Milano, che perde in casa contro l’ultima classificata in una partita in certi momenti giocata malissimo e gestita peggio, sena riuscire a far male ad un avversario che era ampiamente alla sua portata. Bella la sfida di Avellino, con le due squadre che si sono date battaglia per due quarti prima che Sassari riuscisse mettere una distanza incolmabile. Poco cambia nella classifica generale, in attesa dei risultati della sera.
MILANO – PESARO 70-75
Complicato, molto complicato il compito dell’Olimpia, che contro l’ultima in classifica impiega più di un quarto d’ora di gioco prima di riuscire a staccarsi nel punteggio. Pesaro gioca praticamente a braccio sciolto, conscia della distanza siderale in termini di valori altro non ha che appoggiarsi all’adrenalina, una risorsa che nel primo quarto funziona eccezionalmente bene. È infatti la squadra ospite a condurre il gioco e, grazie ad un ottimo Bertone da tre punti, a portarsi in vantaggio dopo poche battute. Milano c’è, non scompare, ma arriva sempre con un attimo di ritardo sul pallone permettendo così a Pesaro di far valere i suoi centimetri, tant’è vero che il primo quarto sorride ai pesaresi 16-18. Un solo calo, comprensibile, arriva a metà secondo quarto, quando Milano comincia ad aumentare i propri giri arrivando più spesso in area riuscendo peraltro sempre ad andare a segno dalla lunetta. Al riposo si va con la squadra di casa avanti 35-31, non molto ma di certo meglio rispetto al primo, negativo, impatto.
Vista la ritrovata spinta il terzo quarto dovrebbe servire a Milano a dare la definitiva spallata dopo un primo tempo di sofferenza, ma così non è, anzi. Il terzo è forse il quarto peggiore dell’Olimpia, che non riesce mai a tenere alta l’intensità della propria spinta finendo col perdere mano a mano le distanze col canestro, segnando poco e d conseguenza difendendo peggio senza riuscire a fermare Pesaro che al contrario resta sempre concentrata cogliendo ogni opportunità con un cinismo sorprendente. La giornata si può dire ora che è tutt’altro che rosea, e lo si capisce anche dal modo in cui la squadra cerca di recuperare nell’ultimo quarto, senza ordine, alla garibaldina e con scarsi risultati. L’ultimo assalto termina nel nulla e Pesaro coglie una vittoria di grande prestigio in uno stadio molto importante. Vince Pesaro 70-75.
AVELLINO – SASSARI 67-80
Le due squadre scendono in campo molto cariche. E le prime battute sono all’insegna dell’equilibrio, con l’iniziale fase di studio che si protrae per non pochi minuti. Ma un guizzo di Sassari mette la sfida in discesa e apre la strada all’allungo della squadra sarda, che grazie ad un ottimo Polonara infila dall’11-9 un parziale di 0-14 che gli consente dopo dieci minuti di essere avanti 13-25. Shock tra le fila di Avellino, che si è spenta di fronte alle incursioni della Dinamo. Va però meglio, molto meglio, alla Sidigas nel secondo quarto, un quarto molto ben utilizzato dalla squadra di casa per ritrovare inerzia e mordente fiaccando al contrario l’iniziativa della Dinamo. Va detto che Sassari nel quarto applica delle rotazioni rilevanti, e facendo riposare i protagonisti del quarto precedente. Il 30-34 con cui si chiude il primo tempo lascia molte porte aperte, con entrambe le squadre che non sembrano intenzionate ad arrendersi facilmente.
Lo pirito battagliero tuttavia non perdura nel terzo quarto, e anzi forse è meglio dire che non perdura tra le fila di Avellino. Si perché Sassari non a differenza della squadra di casa non ferma la sua corsa, anzi continua a macinare gioco ed il risultato è il parziale che ne scaturisce, 16-29, quasi il doppio dei punti ed un distacco che a fine quarto è di diciassette lunghezze (46-63). Avellino nell’ultimo quarto prova a risalire, ma quando metà ultimo quarto il punteggio è ancora fermo sul +15 (58-73) la sensazione generale è quella della rassegnazione della Sidigas nel provarci. Ormai ogni canestro giunge con troppi secondi di differenza da quello precedente, ed in questa situazione il tempo scorre troppo velocemente perché un recupero sia anche solo plausibile. La spunta Sassari, che esce dal PalaDelMauro vincitrice per 67-80.
VENEZIA – CAPO D’ORLANDO 104-85
Sulla carta non dovrebbero esserci problemi per Venezia, impegnata contro la penultima in classifica Capo D’Orlando, ed infatti così è anche sul campo. Il primo quarto in realtà non è neanche così a senso unico, le due squadre giocano con orgoglio e competenza, riuscendo a tenere un buon ritmo per tutta la durata del primo periodo, e sebbene l’Umana ne esca in vantaggio (25-19) non si può certo biasimare la Betaland, che sta fin qui onorando la propria presenza. I problemi per la squadra siciliana vengono però fuori nel secondo quarto, quando come una sentenza la Reyer comincia a bersagliare il canestro avversario con precisione e costanza, al punto che il punteggio assume lentamente sempre di più le tinte bianco-rosse di Venezia quando il disavanzo arriva ad attestarsi sulla doppia cifra. In tal senso il +12 (49-37) con cui si va al riposo sembra già una condanna per Capo d’Orlando.
Il distacco tuttavia non ha un vero effetto sulla condotta di gara delle due squadre, perché all’atto pratico la partita c’è ancora e si svolge su ritmi anche molto sostenuti. Nel terzo quarto sembra di assistere ad una vera battaglia, con ribaltamenti di fronte di un certo pregio e canestri d’alta scuola. Tutto bellissimo, ma a dire la verità di scarso effetto sull’economia del match, poiché alla Betaland servirebbe un calo veneziano perché il suo basket produca effetti significativi, ma questo calo sul campo non avviene mai, neanche nell’ultimo quarto. Questo è anzi condotto ancora una volta in totale sicurezza da Venezia, che prima che il tempo finisca si toglie pure lo sfizio dei cento punti. La partita ormai è finita, e Venezia vince 104-85.
VENEZIA – CAPO D’ORLANDO 104-85 (25-19; 24-18; 30-26; 25-22)
VENEZIA: Edgar 22, Daye 12, Peric 11, Johnson 11, Watt 10, Ress 10, Bramos 9, Haynes 5, Tonut 4, De Nicolao 4, Biligha 4, Cerella 2,
CAPO D’ORLANDO : Knox 25, Smith 15, Kulboka 14, Stojanovic 11, Faust 8, Campani 6, Donda 4, Atsur 2, Laganà 0, Galipò NE
MILANO – PESARO 70-75 (16-18; 19-13; 13-24; 22-20)
MILANO: Micov 13, Tarczewski 11, Gudaitis 11, Cinciarini 10, Jerrels 7, Bertans 7, Theodore 5, Abass 4, Pascolo 2, Kuzminskas 0, Cusin NE, Giardini NE
PESARO: Bertone 23, Clarke 18, Omogbo 16, Braun 9, Ancellotti 6, Ceron 3, Monaldi 0, Serpilli 0, Mika NE, Crescenzi NE, Morzillo NE
AVELLINO – SASSARI 67-80 (13-25; 17-9; 16-29; 21-17)
AVELLINO: Rich 17, Wells 12, Filloy 11, Scrubb 8, D’Ercole 5, Fesenko 5, Lawal 4, Leunen 3, Fitipaldo 2, Sabatino 0, Zerini 0, Parlato 0
SASSARI: Polonara 16, Bamforth 16, Jones 15, Stipcevic 11, Bostic 10, Planinic 4, Spissu 3, Bucarelli 2, Pierre 2, Devecchi 1, Tavernari 0, Hatcher 0