In Gara-2 dei playoff di Serie A1 2017/2018 la Sidigas Scandone Avellino batte agevolmente l’Aquila Trento 80-59. Una partita obbiettivamente giocata male da Trento, che non ha saputo gestire le proprie forze lasciando spesso troppo campo agli avversari che non hanno mai veramente trovato opposizione alle proprie giocate, risultando spesso padroni del campo. Trento ha soprattutto mancato della giusta intensità sotto canestro, tentennando laddove invece era necessario mostrare freddezza e determinazione. Meglio decisamente Avellino sotto quest’aspetto, brava comunque a non mettere in partita la propria avversaria. Prossimo appuntamento in Gara-3 il 17/5 alle 20.45.
LA CRONACA – Dopo i primi minuti di assestamento è Avellino a prendere per prima in mano la situazione, riuscendo ad infilare un parziale di tutto rispetto che in poco tempo la porta ad avere un vantaggio di + 10 (23-13) su Trento. È una fase molto favorevole per la Sidigas, che riesce ad essere molto cinica in fase offensiva spingendo su ogni palla per cercare di far sì che ogni possesso porti qualcosa al proprio carro. Al contrario Trento fatica molto ad avviare una vera manovra, affidandosi per lo più al tiro da fuori, ma con scarsi risultati. A fine primo quarto il punteggio è 24-19 in favore di Avellino.
Nel secondo quarto la reazione dell’Aquila non si fa attendere troppo. Presto infatti la foga del recupero porta la squadra ospite a trovare soluzioni efficaci, magari non bellissime dal punto di vista estetico e tattico, ma sicuramente pesanti quanto a punti. A salire è senza dubbio Shields, che con due triple prova a rimettere i suoi compagni in corsa. Dall’altra parte è però micidiale Fesenko, che tiene a galla i suoi riportando la squadra da un vantaggio risicato di 4 punti (34-30) al +11 con cui termina il secondo quarto, 44-33. Partita strana finora, con una buona dose di alti e bassi da una parte e dall’altra, ma Avellino sembra comunque avere una marcia in più.
Ritmi molto più contenuti in generale nel terzo quarto. Sia Avellino che Trento pagano le montagne russe del quarto precedente, ed infatti i possessi nel terzo periodo sono gestiti in generale con maggiore lentezza ma anche l’intensità sotto canestro diminuisce, così come la lucidità ed il cinismo dei singoli. Pesa in particolare su Trento la mancanza di una figura leader, che spinga i propri compagni fungendo da traghettatore per l’intera manovra, che infatti in questo periodo produce solamente dieci punti, troppo poco per poter sperare in una rimonta di successo. 17 punti (60-43) separano le due squadre prima degli ultimi dieci minuti, un divario che ora a molti sembra destinato ad essere definitivo.
Una sensazione che presto si tramuta in realtà. Trento nell’ultimo quarto ci prova anche a non abbandonare il campo con la testa cercando in qualche modo di far valere fino all’ultimo secondo la propria presenza sul terreno di gioco, ma è un tentativo dettato più dall’inconscio che da una realistica possibilità di cambiare l’esito del match. Avellino è ormai dichiaratamente padrona del campo e di lì a poco la partita finisce. 80-59 e tutto rimandato alla prossima partita.
AVELLINO – TRENTO 80-59 (24-15; 20-18; 16-10; 20-16)
AVELLINO: Fesenko 20, Rich 12, Wells 11, Auda 11, Filloy 9, Renfroe 5, Leunen 5, Zerini 4, Scrubb 3, D’Ercole 0, Parlato 0, Sabatino NE
TRENTO: Gutierrez 10, Shields 10, Sutton 9, Franke 8, Hogue 8, Gomes 7, Silins 5, Lechthaler 2, Flaccadori 0, Forray 0, Conti NE, Czumbel NE