In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il presidente della Fip Gianni Petrucci ha commentato la decisione di Paolo Banchero di rappresentare gli Stati Uniti: “La considero una presa in giro dopo tutte le sue dichiarazioni. Nel 2019 abbiamo aiutato la sua famiglia a diventare italiana, mentre nel 2020 ha detto che voleva aiutarci a qualificarci per Parigi 2024. Infine suo padre ha anche scritto al nostro direttore generale Trainotti, chiedendogli aiuto per far venire la sua famiglia in Italia. Insomma, non siamo noi gli illusi“.
Petrucci ha poi aggiunto: “Si tratta di una scelta legittima, ma invece di saperlo dalle agenzie avremmo preferito una sua telefonata. Nei giorni scorsi è stato a Milano ma nonostante gli impegni presi non ha voluto incontrare Pozzecco. Non appena ha capito il suo valore in Nba è finito il romanticismo. Purtroppo nello sport queste cose accadono e personalmente sono preparato. Peccato perché avevamo sviluppato un piano per investire sulla sua immagine in Italia“.
Il numero della Fip guarda dunque al futuro: “Dobbiamo trasformare le scorie di questa vicenda in energia positiva. Affronteremo le prossime sfide con grande fiducia, trascinati dal carisma del Poz, che sa come attirare l’attenzione, e l’impegno della squadra“. Sulla naturalizzazione del play americano Darius Thompson, invece: “Confermo, mancano pochi documenti. Abbiamo accelerato le pratiche per il rilascio del passaporto e speriamo di averlo a disposizione già per il training camp di Folgaria, ovviamente se il Poz lo convocherà“.
Infine, Petrucci si è espresso in merito alla lunghezza delle finali scudetto, al meglio delle 7 gare: “Tutelare la salute dei giocatori è la priorità e nella serie Milano-Bologna ho notato un forte stress. Al prossimo Consiglio Federale sottoporrò questo tema: non è un caso che tutti i principali campionati d’Europa abbiano la finale sulle 5 partite“.