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Basket, Petrucci: “Rinnovo Pozzecco e mi ricandido alla guida della Federazione”

Gianni Petrucci
Gianni Petrucci - Foto Domenico Cippitelli / IPA Sport / IPA

Avanti con Gianmarco Pozzecco e la propria ricandidatura. Il presidente della Federbasket, Gianni Petrucci, non ha dubbi sui due argomenti caldi di questo anno cestistico. Il primo riguarda la conferma del ct azzurro nonostante la mancata qualificazione all’Olimpiade di Parigi 2024. “Il suo mandato scade il 31 agosto. Porterò la proposta di rinnovo nel consiglio federale perché dopo l’estate cominciano le qualificazioni europee“, le sue parole in un’intervista al Corriere dello Sport. “Con noi sono rimaste a casa altre grandi squadre: la Slovenia di Doncic, la Croazia, la Lituania, l’Argentina e la Turchia. Siamo dispiaciuti ma il basket di oggi è questo e andare all’Olimpiade è sempre particolarmente difficile. Ai giocatori non posso rimproverare niente e Datome si è calato meravigliosamente nel nuovo ruolo”.

A proposito del suo ruolo, invece, il numero della Fip conferma: “Sì, mi ricandiderò. Elezioni il 20-21 dicembre all’Olimpico. In questo anni abbiamo centrato due qualificazioni mondiali e una olimpica, nel 2021, a Tokyo. Dove abbiamo chiuso quinti, miglior piazzamento di tutte le squadre azzurre. La gestione globale non è stata cosa fallimentare come qualcuno vuole far credere – sottolinea – Mi insultano in parecchi ma io sguazzo in queste cose. Penso alla tristezza di quando mi ignoreranno perché vorrà dire che sono finito. Invece della cultura della sconfitta noi siamo alla cultura dell’insulto ma non mi faccio troppi problemi. Né io né Pozzecco abbiamo voglia di dimetterci: dopo l’eliminazione era dispiaciuto, mi ha detto che lui come gli altri ce l’avevano messa tutta, ma è un combattente e non si tira indietro”.

Le analogie con il calcio sono ‘poche’ per Petrucci dice di aver “vissuto quel mondo e lo conosco bene. Non capisco, piuttosto, perché quando si fallisce un obiettivo il presidente dovrebbe dimettersi. Sono atteggiamenti che non condivido. Autonomia delle Leghe? Sono favorevole. Ogni momento storico porta cambiamenti, forse ci siamo. Se le Leghe maggiori di calcio e basket avessero maggiori poteri non ci vedrei nulla di male, sono quelle che hanno maggiore visibilità e maggiore impatto economico”. 

La nazionale di basket azzurra sembra avere comunque un ottimo futuro. Ripartiamo dai giovani, da quel gruppo di ragazzi che solo pochi giorni fa ha giocato la finale del Mondiale under 17, perdendo contro gli Stati Uniti che sono in un’altra dimensione: uno di loro, solo per fare un esempio, ha già un contratto da tre milioni di dollari. La nostra realtà è diversa. Negli ultimi anni le nostre giovanili hanno vinto 25 medaglie, più di una all’anno. Datome e Trainotti porteranno in Consiglio un progetto per migliorare ancora e rendere più fluido il passaggio alla senior”.

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