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Basket, Mondiali Cina 2019: Italia, è già il tempo dei conti della serva

Marco Belinelli - Foto "Fiba.basketball"

Con la Serbia si perde, con l’Angola si vince e alla fine ci giochiamo tutto con le Filippine. Alla vigilia del Mondiale 2019 più di qualche tifoso azzurro avrà fatto questo ragionamento in avvicinamento al girone D che apre la prima fase della rassegna per gli azzurri. Il test “spartiacque” è stato superato a pieni voti, ma vedendo il nostro match e quello delle nostre rivali viene da pensare che la vittoria utile per far quadrare il conto della serva sia quella contro l’Angola. Gli africani hanno subito un’imbarcata contro la Serbia, ma rispetto agli asiatici sconfitti dagli azzurri hanno mostrato qualche sprazzo di gioco in più e possono contare su una fisicità più marcata. Sulla carta nulla di preoccupante attende la squadra di Sacchetti, ma per chiudere il discorso qualificazione con una giornata d’anticipo sarà fondamentale rendere facile la partita sin dalle prime battute.

INTERPRETAZIONE PERFETTA – Fioccano gli elogi per i primi quaranta minuti degli azzurri che eseguono alla perfezione il compito. Immediata la fuga della banda di Sacchetti che lascia le Filippine a quota otto con ventinove punti di passivo. Da elogiare in primis gli ingressi nel match di Marco Belinelli e Gigi Datome, il primo fa alla perfezione tutto ciò che esula dal mettere la palla nella retina: difesa, palle rubate e capacità di dettare il ritmo offensivo della squadra spiccano nel debutto del giocatore degli Spurs. Il capitano azzurro invece mette sin da subito punti a bersaglio e chiuderà da top scorer a quota 17 insieme ad Amedeo Della Valle che si aiuta però con il garbage time.

Dall’apporto difensivo nasce poi tutto ciò che c’è di buono nell’attacco. La palla viene mossa molto bene e crea tanti spazi contro un’avversaria che già di suo concede spaziature notevoli. Con tanto spazio la tavola è apparecchiata per Danilo Gallinari che sbaglia un solo tentativo dai 6,75 m e gli altri azzurri che tirano con ottime percentuali come confermato in conferenza stampa da Meo Sacchetti. Questo naturalmente non è il test per saggiare il valore dei titolari, ma ha permesso di dare minuti a tutti gli uomini della rotazione che in funzione del punteggio hanno calcato il parquet di Foshan per più minuti del previsto. Oltre al già citato Della Valle si è comportato bene Amedeo Tessitori che ha portato più rimbalzi rispetto a Biligha e nel pitturato si è fatto valere. Dal match di debutto sono arrivate indicazioni importanti, ma i feedback odierni dovranno essere utili per tempi più duri.

LE RIVALI DEL GIRONE – Serbia show doveva essere e così è stato nel match che ha aperto ufficialmente le danze cinesi. La banda di Djordjevic fa un solo boccone dell’Angola e raccoglie agevolmente il successo numero uno del torneo. Ad ogni modo ai fini del gruppo D e dell’avventura azzurra la sfida ha dato indicazioni utili per il futuro specialmente sulla squadra africana che sarà la prossima rivale dei ragazzi di Sacchetti. Il primo confronto di Foshan è decollato a ritmi altissimi con gli angolani che in avvio hanno seminato panico dall’arco, poi con i primi errori però la situazione si è normalizzata e nel giro di un quarto e mezzo è arrivata la fuga serba. Nonostante la caratura dell’avversario l’Angola non ha modificato il proprio game plan, ma i rivali odierni non erano i più indicati per portare in campo la fisicità che ha contraddistinto la squadra di Voigt in fase di qualificazione. Gli africani trovano la strada sbarrata nel pitturato e devono limitarsi alle giocate estemporanee dei singoli per trovare la via del canestro. In vista del match con l’Italia sappiamo che il fattore fisicità potrà incidere maggiormente e penderà dalla parte dell’Angola, una squadra abbordabile a cui non va concesso ritmo perché qualora dovesse nascere una partita si potrebbe sudare più di una camicia per portare a casa il risultato. Belinelli e compagni dovranno sfruttare le lacune difensive della squadra rossonera, numerose le spaziature concesse e troppe le difficoltà a riposizionarsi in transizione. 

Impressionante invece la confidenza nel gioco dei più quotati serbi. “Sembra di vedere una squadra di club” afferma Flavio Tranquillo in telecronaca e le sue parole non possono che essere sottoscritte. La sfida viene dominata e nella ripresa a risultato acquisito c’è spazio per giocate spettacolari che incantano il pubblico cinese e mostrano che la pallacanestro non è cosa solo per quelli con la bandiera a stelle e strisce. Se nell’Angola i pochi assist sono sintomo delle scarse idee di gioco, nella Serbia invece il numero di assist abbonda e si prestano a cartina tornasole di quello che è il valore di questo team. Quota 100 punti viene sfondata, il roster è collaudato e i primi violini sanno pungere quando conta. Si attendono avversari più importanti, ma al debutto la Serbia vince e convince. 

GLI ALTRI – Il match di cartello tra Russia e Nigeria non ha deluso le aspettative, l’esito è rimasto incerto fino alla sirena. Alla fine la sfangano i sovietici che nonostante le defezioni di Shved e Mozgov superano una rivale ostica, quotata per un piazzamento importante alla vigilia del torneo e lo fanno facendo valere la maggior esperienza in questo tipo di competizioni. I ritmi alti e l’entusiasmo della Nigeria non bastano e diventano quasi danno nel finale punto a punto.  I padroni di casa della Cina hanno fatto il loro debutto in prima serata contro la Costa d’Avorio sul parquet della Wukesong Sport Arena di Pechino. Per la compagine di Nan Li è arrivato un successo per 70-55 nella prima gara del gruppo A che ha visto come protagonista Ailun Guo con 17 punti messi a referto. Successo largo per la Spagna contro la Tunisia, ma nonostante il 101-62 finale lasci poco all’immaginazione i nord africani sono stati in partita fino all’intervallo contro la roja guidata poi dalle giocate di Rubio e Llull. 

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