Dopo una lunga marcia che dura ormai da otto mesi e mezzo, siamo arrivati alla finale dei playoff promozione del campionato di basket di serie A2. Da una parte la De’ Longhi Treviso, seconda classificata nel girone Est; dall’altra la Benfapp Capo d’Orlando, seconda classificata nel girone Ovest. Si potrebbe parlare di finale annunciata, ma alla fine dei conti sono arrivate in fondo le due squadre meglio attrezzate dei rispettivi gironi, fatta eccezione per le vincitrici della regular season Bologna e Roma. Da una parte la formazione della Marca arriva in finale dopo qualche problema fisico e alcuni incidenti di percorso, come la serie iniziale contro Trapani risolta solamente al quinto e ultimo episodio. Dall’altra parte i siciliani guidati da Marco Sodini hanno vinto tutte le nove partite di post-season disputate, con una striscia di vittorie che dura da mesi e parte dalle giornate decisive della regular season. Si parte domani sera al PalaVerde, si gioca ancora al meglio delle cinque partite.
Max Menetti è subito giunto in finale playoff alla sua prima stagione a Treviso, e nella conferenza stampa di presentazione ammette che, nonostante qualche problema che ha contraddistinto i playoff della De’ Longhi, è sempre bello vivere momenti del genere: “Dopo tanti anni di carriera ho imparato che questi sono i momenti più belli della stagione, perchè ci si gioca una grande finale. In questi momenti, le cose veramente importanti sono la cura dei dettagli, al di là di ciò che si è costruito in stagione, e diventa sempre più difficile man mano che si va avanti, perchè il tasso tecnico aumenta sempre di più. L’obiettivo è quello di vincere tre partite, abbiamo già imparato a interpretare questo genere di sfide lungo tutto l’anno, abbiamo passato momenti difficili anche ai playoff ma siamo cresciuti fino ad arrivare alla finale. Non ho la certezza di farcela, ma ho la certezza di potercela fare. Dobbiamo preparare una finale che prepariamo dall’inizio della stagione e dal playoff, anche con delle difficoltà dovute a infortuni e agli avversari. Dobbiamo gestire la nostra emotività e sviluppare tutto come si è fatto durante la stagione. Ogni giocatore deve portare il suo mattoncino, siamo diventati una squadra e ora dobbiamo diventare una squadra vincente. Ci sarà un’idea di partenza e la lettura della partita e della serie, questi sono i playoff, ma chi arriva in finale lo fa sfruttando le proprie qualità“.
Discorso simile fatto anche da Marco Sodini, il quale ha sottolineato i pregi e i difetti dell’ultimo rivale di Capo d’Orlando verso il ritorno immediato in serie A, ma ha anche posto l’accento su ciò che bisognerà fare per vincere questa finalissima: “Treviso ha un concetto comune e un concetto differente da noi: quello comune, figlio della provenienza mia e di Menetti, cioè che i telai fisici delle due squadre sono improntati a tendere verso una pallacanestro di livello più alto. Hanno recuperato Logan, ma gli altri giocatori sono assolutamente equilibrati. Hanno uno distribuzione delle responsabilità che è decisamente differente dalla nostra; una grande struttura sia offensiva che difensiva. Fanno della consistenza il loro marchio di fabbrica. Nei playoff hanno avuto più difficoltà di noi. Vogliamo andare a Treviso aggressivi, giocare la nostra pallacanestro, giocare sui 28 metri, permettere alla nostra transizione di non far schierare la difesa di Treviso e avere dall’altra parte una cosa che pochi ci riconoscono, ovvero la solidità difensiva. Io sono convinto che i miei giocatori siano tutti consapevoli del ruolo che hanno nella squadra. Le energie sono agli sgoccioli, le due squadre avranno la medesima voglia di vincere. Conta arrivare primi, ciò che abbiamo fatto finora è stato solo per essere qui adesso. È vero che bisogna giocarle, ma le finali si giocano per vincere“.