La Red October Cantù allenata da Marco Sodini è stata una delle ultime squadre a qualificarsi per le Poste Mobile Final Eight di Coppa Italia 2018. ci è riuscita grazie alle striscia di tre vittorie consecutive nel rush finale di gennaio (battute Capo D’Orlando, Brindisi e Sassari). Tuttavia bisogna dire che Cantù, nonostante diversi problemi societari, sin dall’inizio del campionato è stata una delle più divertenti e interessanti squadre da vedere di tutta la Serie A, come dimostrano i 18 punti conquistati finora.
PUNTI DI FORZA – La forza di Cantù è sicuramente nel grandissimo lavoro fatto dal coach Sodini e dal suo staff che sono stati in grado a sfruttare al meglio le qualità del roster messo loro a disposizione proponendo allo stesso tempo un gioco spettacolare e vincente, nei limiti della situazione ovviamente. La Red October, sin dall’inizio della stagione, è una delle squadre con il ritmo più alto e questa scelta ha pagato i dividendi sperati: Cantù ha il miglior attacco della lega con 87.8 punti segnati a partita. Il miglior realizzatore della squadra è Culpepper (18.1 punti a partita a cui abbina 4 assist), coadiuvato da un grandissimo Burns da quasi doppia doppia di media (14.3 punti e 9.6 rimbalzi).
PUNTI DEBOLI – I punti deboli della squadra sono il rovescio della medaglia del suo stesso gioco: la difesa di Cantù è quella che subisce il maggior numero di punti a partita di tutta la Serie A, con la bellezza di 87.6 punti subiti a partita che vanno praticamente ad annullare la grande produzione offensiva. Gli uomini di Sodini, nella metà campo amica, pagano sicuramente la scelta di giocare sempre a ritmo alto ma anche alcuni problemi strutturali del roster, come i pochi centimetri sotto canestro e la scarsa attitudine difensiva degli esterni canturini.
QUINTETTO BASE
Il playmaker titolare è Jaime Smith (classe 1989, 190cm) che riesce ad abbinare grandi qualità offensive (40% da tre punti) con una buona gestione dell’attacco. Nel ruolo di guardia viene schierato Randy Culpepper (classe 1989, 183 cm) che come detto è il miglior realizzatore del team, anche se in fase difensiva è una tassa soprattutto a causa della scarsa altezza. L’altra guardia titolare è Jeremy Chappell (classe 1987, 191 cm), solido realizzatore e buonissimo rimbalzista, 13.2 punti e 6.6 rimbalzi per lui. Il frontcourt di Cantù è costituito dal naturalizzato azzurro Christian Burns (classe 1985, 203 cm) di cui si è già parlato sopra, e dall’altro azzurro Andrea Crosariol (classe 1984, 212 cm) che pur essendo uno degli elementi più importanti del roster non sta disputando la sua migliore stagione. Una menzione la merita anche il sesto uomo Charles Thomas (classe 1986, 203 cm), in grado di portare energia e un po’ di punti dalla panchina.