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L’analisi della redazione di Sportface sulle otto contender della PosteMobile Coppa Italia di Serie A1 2018: è il turno di passare ai raggi X la Germani Basket Brescia. La squadra allenata da coach Andrea Diana ha ritrovato nelle ultime giornate le certezze dell’inizio stagione, quando ha infilato nove successi consecutivi nelle prime nove partite di regular season.
Nonostante la sconfitta contro la Dolomiti Energia Trento, il trend è positivo: tre vittorie nelle ultime quattro partite. A Firenze partono come seconda testa di serie e sono attesi da un test piuttosto probante, la Virtus Bologna, in quello che si prospetta come uno dei quarti più interessanti del tabellone.
PUNTI DI FORZA – Il gioco di squadra della Germani è probabilmente il più fluido e spettacolare dell’intera lega. La riprova dell’eccellente lavoro svolto da coach Diana sta nei numeri legati agli assist distribuiti in media a partita (17.9, quarto miglior valore della lega) e nel numero di palle recuperate (8.2 a partita, secondo miglior valore della lega). Ottima anche l’applicazione in fase difensiva: Brescia ha la seconda miglior difesa del campionato con 73,9 punti subiti a partita, dietro soltanto all’Olimpia Milano.
PUNTI DEBOLI – Alla lunga il ristretto numero di rotazioni a disposizione di coach Diana potrebbero inficiare in negativo. Arrivare troppo spremuti alla fine del campionato non è fattore da sottovalutare. In una competizione in cui se si arriva alla fine si deve giocare tre partite in tre giorni, la consistenza è tutta da verificare. Inoltre il gap in termini di fisicità nei confronti delle primi della classe è evidente. Quando viene affrontata sotto il piano atletico ed agonistico, la Germani va in difficoltà. Non a caso Brescia è penultima per numero di rimbalzi difensivi catturati ed undicesima per numero di rimbalzi offensivi. Nella lotta sotto canestro, Brescia esce inevitabilmente battuta.
QUINTETTO BASE
Luca Vitali (classe 1986, 201 cm), playmaker: il mago degli assist, è il miglior passatore del campionato (5.9 a partita) visto che ha già scollinato quota 100 passaggi (106). Intorno alla sua intelligenza cestistica ruotano tutti gli schemi offensivi di coach Diana.
Michele Vitali (classe 1991, 196 cm), guardia: è il terzo violino offensivo della squadra. La vicinanza del fratello, gli ha fatto svestire i panni del brutto anatroccolo per indossare quelli dell’uomo decisivo. Ad Avellino ancora ricordano le sue giocate irreali, che hanno consentito a Brescia di essere la prima squadra ad aver espugnato il Del Mauro.
David Moss (classe 1983, 196 cm), ala: la vera anima della squadra. Potrebbe scrivere un manuale su come si vincono i campionati in Italia. Il suo apporto in termini di intensità, agonismo e leadership è incalcolabile.
Marcus Landry (classe 1985, 201 cm), ala: rimane il miglior realizzatore della squadra anche se i numeri spaziali che gli sono valsi l’mvp lo scorso anno sono lontani. Fornisce la scorta di talento irrinunciabile ai fini dell’imprevidibilità della Germani.
Dario Hunt (classe 1989, 206 cm), centro: la vera rivelazione del campionato. Il modo in cui utilizza il piede perno è da tramandare ai posteri. Interpreta il ruolo di centro a suo modo, e lo fa splendidamente.