Nell’ultimo match del girone eliminatorio agli europei 2017 di basket, l’Italia ritrova il sorriso contro la Georgia. La vittoria maturata col punteggio di 71-69, significa trovare negli ottavi di finale (previsti per sabato 9 settembre) la sorprendente Finlandia, già battuta due volte nelle amichevoli estive. Nell’economia nella partita risulta determinante la maggiore lunghezza della panchina azzurra.
LA CRONACA – Le scorie della brutta prova offensiva nel match contro la Germania si evidenziano nei primi possessi azzurri con il suono tetro della sirena dei 24 secondi che azzoppa in avvio i nostri attacchi. Dall’altro lato del campo la Georgia riesce persino a fare peggio, invitandoci a migliorare la confidenza al tiro. I georgiani rimangono inchiodati ad un solo canestro per ben sette minuti, dimostrandosi arrendevoli in difesa. L’over-time contro Israele e le conseguenti ore piccole sembrano pesare come un macigno sulle energie dei nostri avversari. Trascinati da un Datome monstre (nove punti nel primo quarto), gli azzurri terminano il primo parziale avanti di diciassette punti (27-10).
Nel secondo quarto si assiste ad un’altra partita. La volpe Zaza Pachulia inizia ad aiutarsi col fisico su Cusin, rifilandogli un paio di gomitate ad arbitro lontano, oltre a fare la voce grossa a rimbalzo. Shermadini dalla panchina è il primo discepolo del suo capitano: grazie ai suoi undici punti dalla panchina la Georgia ritorna a contatto sino al meno tre (33-30). Negli alti e bassi evidenti della nostra schizofrenica tenuta mentale risulta nuovamente decisivo capitan Datome. La sua stoppata su Shermadini fa ritornare in carreggiata il resto della truppa tanto che l’Italia va all’intervallo sul più otto (38-30).
L’Italia si riaffaccia in maniera troppo scolastica sul parquet nel terzo quarto. Il ritmo del nostro attacco torna ad essere soporifero. Il cambio di registro proviene dall’ingresso del play italo-argentino Ariel Filloy, sempre più presente nelle rotazioni di coach Ettore Messina. La sua visione di gioco più istintiva e meno ragionata riporta fiducia e doppia cifra di vantaggio. La panchina azzurra si dimostra fattore decisivo. Oltre a Filloy, si ergono a protagonisti del match anche Aradori, grazie alla verve offensiva, e Paul Biligha, uomo ovunque.
L’ultimo quarto appare come una formalità e invece le pessime percentuali al tiro libero (misero 46% dalla lunetta) ed un indomabile Dixon fanno riavvicinare la Georgia a meno due quando sul cronometro mancano due minuti. L’ennesima tripla del naturalizzato americano porta addirittura in vantaggio i georgiani . L’uomo del destino in casa Italia, in un finale punto a punto, è Gigi Datome che stoppa Shermadini in quello che sarebbe stato il canestro della vittoria georgiana. Partita che rimarrà impressa nella mente del nostro capitano come una delle migliori di sempre.
ITALIA: Belinelli 15, Datome 14, Aradori 12 Rimbalzi: Aradori 7 Assist: Filloy 4
GEORGIA: Dixon 29, Shengelia 12 Rimbalzi: Pachulia 12 Assist: Dixon 2