Gigi Datome ha rilasciato un’interessante intervista al Corriere dello Sport nella quale ha parlato dell’emergenza coronavirus legata alla possibilità – che per ora sembra remota – di riprendere a giocare nel mondo del basket. L’ala piccola del Fenerbahce non ritiene ci siano le condizioni per completare la stagione, almeno per il momento: “Avrebbe senso se ci fossero tutte le misure necessarie per poterlo fare. E io queste misure ora non le vedo. Capisco che lo sport è anche questo, andare al palazzetto e distrarsi. Ma per forza di cose ci devono essere le condizioni per farlo: ad oggi non ci sono. Per cui aspettiamo quello che ci diranno gli esperti, le persone competenti”.
Il giocatore italiano articola meglio il suo pensiero, spiegando perché secondo lui al momento non si può ripartire: “Se giochi a porre chiuse significa che c’è ancora un problema, e se c’è ancora un problema non ha senso giocare. Primo, perché il basket è uno sport di contatto. Secondo, perché non e’ bello andare in campo senza tifosi. Noi giochiamo anche per i fan, per l’atmosfera che si crea durante una gara. Secondo me quando si riprenderà l’attività, lo si dovrà fare con i tifosi, con i viaggi normali. Allora si potrà ricominciare, prima no”.
E sulla riduzione degli ingaggi, Datome, che è il rappresentante dei giocatori in Eurolega, ha le idee chiare: “Credo sia cosa buona e giusta sederci davanti ad un tavolo, la mia associazione e l’Eurolega, e parlarne, nel caso la stagione non dovesse riprendere, come ritengo che accadrà. Dovremo trovare un accordo”.