Un confronto a 360 gradi avvenuto negli ultimi giorni dove non sono mancati i momenti di tensione, ma “queste riflessioni sono cose che si devono fare per salvaguardare il rapporto tra me e il presidente – ha sottolineato Pozzecco – sono estremamente felice di ritrovarmi qui oggi, chiaramente quanto successo ha provocato in me una tempesta ormonale. Io vivo lo sport in modo anomalo, ho sempre giocato per questo, per emozionarmi“. Il cammino iniziato l’11 febbraio del 2019 dunque è destinato a proseguire: “Stavamo solo riflettendo, non è vero che stavamo litigando – ha dichiarato Sardara – Quando sono uscite certe cose poteva sfasciarsi tutto, quello che a noi preme è raccontarvi la storia della Dinamo che in questi due anni ha fatto un percorso condiviso e abbiamo ancora davanti due anni di contratto. Lavorare da amici non è mai facile e continueremo a fermarci ogni tanto per riflettere. Litigheremo ancora? Sicuramente sì, ma noi chiediamo rispetto. Quello che abbiamo visto e letto questo week-end è stato veramente brutto“.
Un rapporto con la Sardegna che Pozzecco vive in maniera forte: “Quest’isola mi ha rapito – ha confessato Pozzecco – mia madre era fan di Gigi Riva, mi ha sempre incuriosito la sua storia e in questi giorni ho riflettuto su tante cose, io ho fatto i miei ragionamenti e ho pensato anche alla sua scelta di rimanere per tutta la carriera qui in Sardegna, a Cagliari“. Adesso è tempo di ripartire, il 2 luglio la squadra andrà in ritiro per preparare la nuova stagione dopo che quest’ultima è stata definitivamente sospesa per via della pandemia: “Non vedo l’ora di riabbracciare i miei giocatori e il mio staff – ha detto Pozzecco – io ho continuato a lavorare per costruire la Dinamo per renderla vincente“. “Noi da questa situazione ne usciamo sicuramente rafforzati – ha detto Sardara – abbiamo verificato i passaggi in cui andavamo benissimo, quelli in cui andavamo meno bene e quelli invece da migliorare“.