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Non si apre nel migliore dei modi la settimana europea per le squadre italiane. Nel martedì di Champions League di basket, due sconfitte per la Dinamo Sassari e per la Sidigas Avellino. I sardi non riescono a invertire il pronostico in Grecia contro l’Aek Atene e cedono di 20 punti, gli irpini invece vengono superati al Paladelmauro dalla Telenet Oostende di 5 lunghezze.
AEK Atene – Dinamo Sassari 78-58 (27-13; 20-13; 13-12; 18-20)
La Dinamo Sassari subisce un severo -20 in terra greca, contro l’Aris, non a caso indicata da coach Pasquini come una delle candidate alla Final Four. I padroni di casa hanno subito piazzato un parziale di 12-0, con le vecchie conoscenze del nostro basket Ukic e Sakota sugli scudi, che ha indirizzato in maniera netta la gara.
Sassari ha faticato tremendamente a trovare la via del canestro, come attestano i soli 38 punti segnati nei primi tre quarti di gara e il misero 19% da tre. L’unico ispirato è stato Johnson-Odom, autore di 17 punti, unico in doppia cifra assieme all’ex canturino Lydeka.
Sidigas Avellino – Â Telenet Oostende 72-77 (22-15; 22-26; 11-19; 17-17)
Pino Sacripanti non riesce a festeggiare nel migliore dei modi la nomina da vice-allenatore dell’Italbasket al fianco di Ettore Messina e con la sua Sidigas Avellino esce sconfitto 72-77 dalla sfida casalinga contro quella che era la Cenerentola del gruppo D, i belgi del Telenet Oostende. Sfuma così la quarta vittoria consecutiva in Champions League FIBA.
Si tratta di un KO del tutto inatteso sia alla vigilia, sia soprattutto dopo aver visto un primo quarto in cui la Sidigas, che ha ritrovato Joe Ragland in quintetto, aveva agevolmente raggiunto il +9 grazie a capitan Green, controllando agevolmente la gara. Gli uomini in più di Oostende sono stati il centro Katic, autore di 16 punti e 7 rimbalzi, e il tiratore D.J.Newbrill, preciso per tutta la serata al tiro (8/10 per lui) e freddo ai liberi nel finale.
Nel secondo periodo la compagine belga ha ricucito il gap, e nella terza frazione ha operato il sorpasso sfruttando un lungo black out offensivo, durato oltre tre minuti, dei ragazzi di coach Sacripanti. Nel finale l’orgoglio di Ragland (16 punti e 10 assist) e la freschezza di Thomas  non sono state sufficienti per riprendere in mano una partita che era ormai inopinatamente scivolata via. Nulla è compromesso ai fini della qualificazione, ma certamente era la partita più alla portata dell’intero girone.