Nella stagione 1999/2000 Legabasket decide di adottare il format delle Final Eight di Coppa Italia come lo conosciamo ora. La prima edizione di Reggio Calabria infatti presenta una sola differenza con la competizione odierna, in quell’occasione parteciparono le prime sette di Serie A1 e la prima in A2, già l’anno dopo la partecipazione fu estesa alle prime 8 di A1 tagliando fuori la serie cadetta. La pallacanestro italiano perde così il format usato fino a quel momento, simile alla controparte calcistica per addottorare la formula che ad oggi è un must in tutte le leghe europee.
Prima di parlare delle presenti, parliamo della assenti su tutte Varese e Milano. I biancorossi campioni d’Italia in carica infatti vivono l’ultimo campionato del millennio tra mille difficoltà e sono gravemente attardati in classifica. Milano invece fino al 2003 non si qualificherà alla competizione con il quale ha avuto problemi di feeling fino al 2016, anno del primo trionfo con il nuovo format. A giocare la manifestazione di Reggio Calabria sono dunque le seguenti compagini: Paf Bologna, Kinder Bologna, AdR Roma, Scavolini Pesaro, Viola Reggio Calabria, Ducato Siena, Benetton Treviso e Sicc Jesi (Serie A2).
A differenza di quanto avviene oggi, la Final Eight si giocò a gennaio: dal 26 al 29. Il torneo inizia senza sorprese, le quattro teste di serie passano. Nella parte alta Treviso doma 79-74 Roma mentre Pesaro vince 81-72 su Jesi che nonostante la categoria di differenza non sfigura. Nell’altra meta di tabellone non sarà derby di Bologna, la Fortitudo cede a Siena 75-74 sul filo di lana mentre la Virtus Bologna di Messina passa come un rullo compressore su i padroni di casa di Reggio Calabria (89-62). In semifinale vengono nuovamente rispettati i pronostici, le V nere si sbarazzano di Siena con trenta punti di scarto (95-65); più lotta nell’altro match dove i trevigiani superano di un possesso pieno la VL (87-84).
I presupposti per la grande finale a Reggio Calabria ci sarebbero, ma l’atto conclusivo del torneo si delinea ben presto in un dominio della Benetton , prima testa di serie. Kidd e Blair, lunghi di riferimento delle V nere vengono annullati dalla difesa, in particolar modo dall’MVP del torneo Denis Marconato che produce anche ottimi numeri offensivi. Gli altri due uomini chiave della squadra di Bucchi – che fa sognare in grande il procuratore generale Maurizio Gherardini – sono Marcelo Nicola e Riccardo Pittis. Il primo vince il match-up con Ekonomou e manda in crisi Andersen, il secondo cancella Danilovic dalla partita. Dopo quaranta minuti epilogo incredibile di 78-59 per Treviso che alza la quarta coppa nazionale (le prime tre vinte in fila tra il 1993 e il 1995). La Virtus di Messina dopo due successi altisonanti invece sparisce e cede il trofeo.