In Europa sul finire degli anni 80′ fu dominio dominio della Jugoplastika Spalato, la squadra jugoslava riuscì nell’impresa di vincere tre coppe campioni consecutive. Il trend dei balcani era stato inaugurato nel decennio precedente dal Bosna Sarajevo seguito poi nell’85 dal Cibona Zagabria (due trionfi in fila). La compagine di Spalato dal 1967 diventa Jugoplastika, prendendo il nome da un’azienda che possedeva una fabbrica di materie plastiche a Brodarica. In pochi anni i soldi investiti ripagano in risultati tant’è che nella stagione 70/71 arriva la prima vittoria nella Yuba Liga, con Branko Radović allenatore. L’anno dopo la Jugoplastika perderà in finale di Coppa Campioni contro Varese.
La vera gettata della Jugoplastika risale però all’annata 1985/1986, squadra in crisi ed esonero di Slavko Trninic in favore di Zoran Slavnić. In questo secondo scorcio di stagione escono fuori anche Toni Kukoc e Dino Rada, due che di presentazioni non hanno bisogno. A quelle che nel giro di poco tempo diventò la squadra di “Kukoc e Rada” si aggiungono il play Zoran Sretenović e il più esperto Duško Ivanović nel ruolo di guardia. Alla vigilia della stagione 87/88 la squadra passa nuovamente di mano, le redini le prende Božidar Maljković che in quella stagione riporterà la squadra di Spalato al titolo (il terzo nella sua storia).
Ricomincia così la campagna internazionale della Jugoplastika che nella stagione 88/89 approda al girone da otto squadre (ai tempi quarti di finale) scavalcando agevolmente i portoghesi del Ovarense. Nel girone la Jugoplastika passa come terza con otto vittorie e sei sconfitte, le altre qualificate sono Maccabi, Barcellona e Aris Salonicco; fuori Pesaro che termina sesta. A questo punto si accende il sogno della compagine dell’est che vola alla Final Four di Monaco di Baviera ed in semifinale vince 87-77 contro il Barcellona, 24 i punti di Kukoc che inizia a prendersi l’Europa; consacrandosi poi insieme a Rada nella finale contro il Maccabi Tel-Aviv. Quella degli israeliani era una rosa di tutto rispetto, specialmente alla luce della maggior esperienza in campo continentale; gli americani Kevin Magee e Ken Barlow a recitare il ruolo di stelle. Dopo essere andati al primo riposo sul 35-35, la sfida resta a lungo in bilico; ma alla fine è la maggior coesione di Spalato ad emergere. Finisce 75-69 per la Jugoplastika che festeggia con Rada MVP la sua prima Coppa Campioni. Nei due anni successivi le vittorie nelle finali con il Barcellona varranno il threepeat.