
Alberto Mineo - Foto IPA Sport/Claudio Benedetto / IPA
Miami, Houston, San Juan e Tokyo. Per i venti anni di età il World Baseball Classic si rifà il look e nel 2026 toccherà alcune delle mete più passionali del baseball mondiale: dalla patria dei Marlins fino al Giappone di Shohei Ohtani, star superpagata dei Los Angeles Dodgers. C’è anche l’Italia tra le qualificate alla fase finale in programma dal 5 al 17 marzo 2026 e oggi gli azzurri hanno scoperto quale sarà la prima avversaria del loro percorso nel girone: il Brasile che va ad aggiungersi a Gran Bretagna, Messico e Stati Uniti tra le avversarie del primo turno della formazione allenata da Francisco Cervelli.
L’Italia giocherà al Daikin Park di Houston in Texas e farà il suo esordio proprio contro il Brasile sabato 7 marzo. Poi scenderà nuovamente in campo domenica 8 contro la Gran Bretagna, per poi affrontare i padroni di casa degli USA martedì 10 e infine il Messico mercoledì 11. Le prime due classificate di ciascun girone avanzeranno ai quarti di finale, che prevedono partite a eliminazione diretta, mentre l’ultima piazzata sarà costretta a disputare le qualificazioni per l’edizione successiva. L’Italia sogna il bis del 2023, quando riuscì a chiudere al secondo posto il girone A alle spalle solamente di Cuba. Nel 2026 le qualificate del girone B (quello degli azzurri) affronteranno le nazionali del gruppo A, che vede in gara Porto Rico, Cuba, Canada, Panama e Colombia, sempre al Daikin Park di Houston nelle giornate del 13 e 14 marzo. Le semifinali invece si terranno il 15 e 16 marzo allo loanDepot Park di Miami. La città della Florida sarà la sede poi della finalissima in programma il 17 marzo.
“Giocare nel World Baseball Classic è sempre un grande onore, perché i giocatori rappresentano il proprio Paese e le proprie radici affrontando le squadre nazionali più forti del mondo. L’edizione del 2026 non sarà da meno. Il Brasile ha dimostrato tutto il suo valore nell’ultimo turno di qualificazione e sarà il nostro primo avversario: mi aspetto una partita molto combattuta”, ha commentato Ned Colletti, General Manager della Nazionale Italiana per il World Baseball Classic. “Dopo affronteremo la Gran Bretagna, poi la squadra ospitante degli Stati Uniti e infine il Messico. Dovremo essere pronti fin da subito, giocando un inning alla volta per realizzare il nostro sogno di qualificarci di nuovo al secondo turno”.
I sogni per il roster
Nuovo manager, nuove idee, nuovo progetto e nuove scelte. Mike Piazza ha lasciato l’incarico a Francisco Cervelli, uno che il World Baseball Classic l’ha già vissuto da giocatore nel 2009 e nel 2017. aveva già vestito la maglia della nazionale italiana al World Baseball Classic due volte, scendendo in campo nel 2009 e nel 2017. Nel 2023 tra i convocati c’erano gli interni dei Royals Vinnie Pasquantino e Nicky Lopez, l’interno degli Angels David Fletcher e anche l’ex All-Star Matt Harvey.
Per poter essere inserito nel roster, un giocatore deve avere un passaporto italiano oppure essere residente legale nel Paese. Se non ci sono questi requisiti, dovrà avere un genitore residente nel Paese o presentare la prova documentata che gli verrà concessa la cittadinanza a tempo debito secondo le leggi italiane, qualora ne facesse richiesta. Non ha problemi Samuel Aldegheri, italianissimo degli Angels, primo pitcher cresciuto in Italia a debuttare in MLB. C’è curiosità per vederlo all’opera, ma non è l’unica novità in vista rispetto all’edizione scorsa. Il sogno è Anthony Volpe, classe 2001, interbase dei New York Yankees: sua madre è filippina, suo padre Michael è figlio di un napoletano. Da Partenope può arrivare l’uomo copertina dell’Italia.
