
Los Angeles Dodgers - Foto Jayne Kamin-Oncea / IPA
Roki Sasaki e Blake Snell, su tutti. Ma anche Tanner Scott, Teoscar Hernández, Kirby Yates, Michael Conforto e Hyeseong Kim. Insomma, i Los Angeles Dodgers – vincitori delle ultime World Series – hanno voluto esagerare in offseason. Imbattibile? Nessuno lo è, specialmente nel baseball. Favorita? Sicuramente. L’obiettivo è trionfare ancora per il secondo anno consecutivo, un ‘filotto’ che manca in MLB addirittura da venticinque anni quando i New York Yankees trionfarono dal 1998 al 2000. Da quel momento sedici squadre diverse hanno trionfato, con nessuna franchigia capace di bissare il titolo dell’anno prima. Non è un ‘se non ora quando’, ma i Dodgers sono forti candidati per spezzare questo piccolo tabù che accompagna la lega americana di baseball.
L’inizio è positivo. Due vittorie su due in Giappone contro i Chicago Cubs. Nella terra del Sol Levante – sempre più seconda casa per i Dodgers -, non si è visto Mookie Betts, alle prese con un virus che negli ultimi giorni lo avrebbe debilitato. Un guaio non da poco nella stagione che vedrà il 32enne di Nashville tornare nella vecchia posizione di interbase. Senza dimenticare ovviamente la star per eccellenza, Shohei Ohtani, reduce da una stagione che lo ha visto entrare nell’esclusivissimo (talmente esclusivo che al suo interno c’è solamente lui) club dei 50 fuoricampo e delle 50 basi rubate in una sola stagione. Sulla carta non sembra esserci storia, ma i record sono fatti per essere battuti e anche i campionati possono nascondere un lato imprevedibile.

Intanto, un record è stato tolto ad Ohtani. Merito di Juan Soto, che lasciando i New York Yankees per i concittadini Mets è diventato il giocatore più pagato della storia dello sport professionistico. Una “decisione di famiglia”, l’ha definita Soto, che ha firmato un contratto di 15 anni con i Mets a dicembre del valore di 765 milioni di dollari (800 in caso di bonus attivati). Più di Ohtani, appunto. La squadra di New York guida la lista di possibili concorrenti al titolo, tutte al via dalla giornata di giovedì. Tra queste anche i Braves e i Phillies, rispettivamente secondi e quarti per numero di vittorie nella stagione regolare nelle ultime due stagioni: Atlanta nel 2024 ha pagato l’infermeria piena e ora spera di voltare pagina, mentre Philadelphia ha una squadra esperta che sogna di portare in Pennsylvania un titolo che manca dal 2008.
E gli Yankees? Per nome, tradizione, prestigio e roster, nella griglia di partenza non possono essere sottovalutati. Del resto sono ancora i campioni in carica dell’American League, ma l’addio di Soto è un colpo basso. Senza contare una primavera da dimenticare in infermeria: il 2025 di Gerrit Cole è già finito, mentre Luis Gil e Giancarlo Stanton saranno fuori per mesi. Ai box anche Clarke Schmidt, alle prese con un dolore alla spalla. Gli Yankees hanno ancora l’MVP dell’AL Aaron Judge, e devono puntare molto sulle loro acquisizioni invernali: Dentro in inverno Max Fried, Devin Williams, Cody Bellinger e Paul Goldschmidt. E non bisogna dimenticare che nel roster c’è sempre Aaron Judge, MVP dell’American League, diventato il più veloce della storia a realizzare 300 fuoricampo. Una macchina di record, che potrebbe però non bastare per sognare in grande nell’anno di una Los Angeles sempre più vicina al Sol Levante.
