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Tutto pronto in Arabia Saudita per la partenza della Dakar 2024, in programma da domani al 19 gennaio. Come sempre tappe durissime metteranno alla prova tutti i piloti in gara nelle varie categorie. Per l’Italia uno dei nomi più caldi è quello di Paolo Lucci, che punta a fare gara di vertice nelle moto. Il 29enne toscano è originario di Castiglion Fiorentino (Arezzo), lo stesso paese di Fabrizio Meoni, plurivincitore della Dakar e morto in corsa durante l’edizione 2005.
“Posso confrontarmi in questi scenari con i migliori al mondo, mi preparo da tutto l’anno e per me la Dakar è la gara delle gare nel deserto – spiega Lucci, che sarà in sella alla sua KTM 450 Rally con il supporto degli olandesi del Bas World Ktm Racing Team – Già correrla è un onore, perchè la Dakar è leggendaria. E’ una corsa che ti fa perdere la cognizione del tempo, non hai orari e sono due settimane di prove speciali nel deserto. E’ difficile da capire, ancora più da spiegare.” Quella 2023 è stata una stagione positiva per Lucci, con il secondo posto finale nel Fia World Rally Raid Championship (W2rc) e il podio centrato in tutti e quattro rally raid del mondiale portati a termine. Unica nota stonata il ritiro nel Desafio Ruta 40, in Argentina.
In gara, nella classe Malle Moto, ci sarà anche Gioele Meoni. Debutto per il figlio di Fabrizio, che oltre all’aspetto sportivo vuole anche portare avanti degli importanti progetti benefici: “Voglio continuare a curare i progetti di solidarietà avviati da mio padre legati alla Fondazione Fabrizio Meoni onlus e Dakar4Dakar. L’obiettivo non è vincere, ma costruire una scuola.”
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