Atletica

Golden Gala di Roma: parlano le star dell’atletica mondiale

Greg Rutherford - Foto Robbie Dale - CC BY-NC-SA 2.0

Un evento di caratura mondiale, un pubblico strepitoso e tante performance di alto livello: questo è stato il Golden Gala Pietro Mennea 2016, dove tantissimi talenti dell’atletica mondiale si sono sfidati in una tappa della Diamond League che vale anche di più in prestigio e storia dell’evento. Vi abbiamo già proposto i risultati della gioranta, qui vi proponiamo le parole dei protagonisti internazionali.

La prima a parlare ai nostri microfoni è la colombiana Caterine Ibarguen, vincitrice della prima gara in programma, il salto triplo donne: “Sono molto soddisfatta. È stata una gara davvero emozionante e ho dovuto lottare al terzo salto per prendere il comando e con esso la vittoria. Sono concentrata sulle Olimpiadi: ho vinto la medaglia d’argento a Londra, quest’anno darò il massimo per ottenere l’oro, voglio portare a casa una vittoria e sto lavorando duramente proprio per questo. Per me saranno delle Olimpiadi speciali visto che sono colombiana, sentirò molto il sostegno del mio Paese e delle persone che vivono lì vicino. Sarà un’emozione spettacolare e la vivrò al massimo”.

Il secondo ad essere intercettato è lo statunitense Ameer Webb, oggi protagonista della velocità, vittorioso prima nei 200m e dopo mezz’ora sul secondo gradino del podio sui 100m: “Ora sono davvero stanco dopo due gare di seguito ma sarò a letto nel giro di un’ora! Sono molto molto soddisfatto della gara, forse i 100m sarebbero potuti andare meglio. Mi sono piaciuti davvero molto l’atmosfera, lo stadio, il pubblico…erano tutti così eccitati e rumorosi! Roma è incredibile, non vedo l’ora di tornare qui l’anno prossimo. Mancano solo due mesi a Rio e sono fiducioso per i Trials e per il lavoro che sto facendo con il mio team”.

A battere il giovane Webb, sui 100m, il solito Justin Gatlin: È bellissimo essere qui e aver fatto un ottima gara, con il mio miglior tempo stagionale. Questa è la mia quinta volta a Roma! Se Bolt è un incubo per me? No, è un contendente. E ci sono altri sei contendenti in ogni gara. Mi sembra che ci siano più bambini ogni anno, soprattutto bambine. Amo venire qui ogni anno. Ho gareggiato composto e ho tagliato il traguardo sano e salvo. Per i Trials americani ho bisogno di incrementare, mi sento pronto, ho solo bisogno di stare forte e in salute. È stata una gara solida, ma devo correre più forte e più velocemente”.

Ha avuto bisogno di qualche momento per riaversi dalla fatica il sudafricano Wayne van Niekerk, che ha tagliato per primo il traguardo dei 400m con il tempo di “44.19: Ci ho messo un po’ a riprendermi dopo la gara. È stata un’impresa ma sono contento di averla vinta. È un ottimo inizio per costruire al meglio il resto della stagione. I Giochi Olimpici saranno una nuova sfida per me, con nuovi stimoli e un diverso spirito. Sono entusiasta di gareggiare contro atleti così forti. Sono fiducioso, penso di essere in una buona condizione quest’anno e mi preparerò a gareggiare con questo spirito. Mai darsi per vinti”.

Elaine Thompson, regina dei 100m donne ma ancora indecisa su come distribuire le sue energie in vista di Rio: “È la mia prima volta a Roma e volevo dare il meglio di me. Venire in Europa è un lungo viaggio per noi giamaicani. Non so ancora se concentrarmi sui 100m o sui 200m, questo è l’anno olimpico, sarà il mio coach Steve Francis a decidere. Vedremo ai Trials cosa sarà meglio per me. Il mio obiettivo è fare bene ai Trials giamaicani, che saranno molto difficili. Di chi ho paura? Non c’è nessuna persona che temo, solo Dio. Non penso mai alle altre atlete”.

Katerina Stefanidi, che ha condiviso il gradino più alto del podio nel salto con l’asta con la connazionale Nikoleta Kiriakopoulou: “Il tempo era un pochino più freddo ma non mi ha infastidito più di tanto. All’inizio non mi sentivo troppo bene e mi sono detta: ‘Ok, non sembra sarà un grande giorno per me oggi. A volte va bene, altre va male…’ ma ho cominciato a sentirmi meglio durante la gara. Mi sto concentrando esclusivamente sui 5 metri quest’anno visto che ci sono andata molto vicina indoor quest’anno. So che sono pronta per farlo fisicamente ma devo essere pronta anche mentalmente. Ho due obiettivi quest’anno: gli Europei e i Giochi Olimpici. Sono contenta di aver vinto questo evento con un pubblico così fantastico”.

Molto insoddisfatto della sua prestazione sembra invece il vincitore dei 3000m Siepi, Kipruto Consuelos: “Nonostante la vittoria, sono molto deluso. Non ho raggiunto il mio obiettivo, volevo correre sotto i 57. Ho provato a spingere più forte ma non ha funzionato. Tornerò in Kenya e lavorerò di più sulla velocità. Ho in programma solo due gare prima delle Olimpiadi, i Trials e la Diamond League a Monaco”.

Estremamente entusiasta della propria condotta di gara in chiave pre-olimpica la giamaicana Janeive Russell: “Sono molto soddisfatta di me stessa. Ho un coach meraviglioso, Steven Francis, che ha allenato tante campionesse olimpiche, ho molta fiducia in lui. Sento di essere in ottima forma, ho fiducia in me stessa, questi saranno i miei primi Giochi Olimpici e sono davvero orgogliosa di rappresentare il mio Paese. È una sensazione bellissima andare sotto il muro dei 54”: il mio obiettivo è terminare la gara senza problemi e ci sono riuscita. Alla fine ero talmente stanca che non sono riuscita a fare il giro d’onore. Con un po’ di fiducia sarò la nuova stella dei 400m ostacoli, voglio continuare questa tradizione”.

Leggermente polemico nei toni il britannico Greg Rutherford, dopo la gara che gli ha regalato la vittoria nel salto in lungo:Non è andata troppo male. Le modalità della Diamond League sono ridicole: scendere da 12 a 4 atleti dopo tre tentativi, mentre arrivare a 8 sarebbe stato molto meglio. Hai bisogno di 5 minuti tra un round e l’altro per riposarti un po’ e con soli 4 atleti questo non è possibile. Non c’è tempo per riprendersi, non è mica facile quello che facciamo. Noi atleti cerchiamo di costruire qualcosa e poi è tutto un: “Vai, vai, vai”. C’era gente che camminava sulla pista, poteva essere rischioso per noi. C’è stata anche un po’ di confusione alla fine. Ma non mi posso lamentare, ho saltato 8.31m al mio secondo tentativo. Questa vittoria è un enorme passo verso i Campionati Europei e i Giochi Olimpici”.

Anche Bohdan Bondarenko, vincitore della gara di salto in alto, non è apparso troppo contento in sala stampa: “È come se mi fossi dimenticato come si salta in alto. Ma stasera ho cominciato a sentirmi ‘tecnico’ per la prima volta. È difficile perché non abbiamo tanti contendenti quest’anno. Io non salto mai nei miei allenamenti, solo nelle gare. Sto lavorando ancora su moltissime cose. Non ho messo in programma i Campionati Europei perché non mi piace saltare due giorni di seguito. Preferisco avere un giorno di pausa tra le qualificazioni e la finale”.

Davvero felice del suo risultato la sudafricana Sunette Viljoen, che si è messa alle spalle le sue avversarie nel lancio del giavellotto con la misura di 61.95m: “È stata una gara molo difficile stasera. C’erano il salto con l’asta e il lancio del giavellotto allo stesso tempo e abbiamo dovuto aspettare troppo a lungo. Oggi non è stata questione di lunghezza ma di resistenza mentale. Devi stare alla larga, essere concentrato. È la terza volta che vengo a Roma ma la prima in cui vinco. Sto ancora sorridendo!”.

Potete anche ascoltare e leggere le parole di Caster Semenya, che si è spinta fino ad augurarsi che l’Olimpiade del 2024 venga data a Roma:

http://www.sportface.it/primo-piano/atletica-golden-gala-pietro-mennea-semenya-qui-a-roma-e-come-stare-allolimpiade/41667

 

 

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