Seconda serata di gare in quel di Glasgow, dove sono in corso i Mondiali indoor 2024 di atletica leggera. La scena se la prendono, proprio nelle ultime due gare, prima Lorenzo Simonelli e poi Zaynab Dosso, che portano altre due medaglie alla nostra spedizione: rispettivamente un argento e un bronzo. Straordinario Lorenzo Simonelli, che fa l’impresa della vita nella finale dei 60 ostacoli, arrendendosi solo a un fenomeno assoluto quale Holloway (7.29). L’azzurro ritocca il suo record italiano stilato non troppo giorni fa a Madrid e chiude in 7.43, riuscendo a precedere al traguardo Kwaou-Mathey, Llopis, Szymanski e anche un altro atleta di grande spessore quale Cunningham. “Non ci credo neanch’io, non me l’aspettavo, non so cosa dire, è assurdo. Sapevo che c’ero, che avevo le carte per farlo, però tra sapere di avere la possibilità di farlo, e poi farlo…Sono felicissimo, è assurdo, non l’avrei mai detto”, le sue prime parole ai microfoni Rai dopo la conquista dell’argento.
E prima medaglia internazionale a livello individuale per Zaynab Dosso, che corre i 60 metri in 7.05 dietro a Julien Alfred e la polacca Ewa Swoboda. Stesso tempo con il quale in semifinale era riuscita a conquistarsi il pass per l’atto conclusivo, dove poi si è messa alle spalle a neozelandese Zoe Hobbs (7.06, record oceanico) e la statunitense Mikiah Brisco (7.08). “Non ci credo, un risultato che ripaga tutto il lavoro fatto in questi anni, un’emozione indescrivibile. Non voglio più togliermi questa bandiera di dosso“, ammette la sprinter.
Quinto posto per Emmanuel Ihemeje in una gara di triplo in cui il 25enne di Carrara parte a mille riuscendo a saltare 16.90 al primo salto, ma da quel momento non è in grado di migliorarsi e deve accontentarsi di un posto non vicinissimo al podio in quanto a misura. L’oro è di Zango con 17.53, l’argento va a Triki con 17.35, mentre sul terzo gradino del podio ci sale Pereira con 17.08.
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Sulla distanza dei 3000 metri trionfa al maschile l’idolo di casa Josh Kerr in 7:42.98. Argento Usa con Yared Nuguse (7:43.59), bronzo a Barega (7:43.64). L’oro mancava da ventinove anni all’Europa: l’ultimo era stato del nostro Genny Di Napoli nel 1995. Settimo posto per Pietro Arese (7:46.46), mentre Federico Riva è undicesimo con 8:02.66. Lo spunto vincente nella prova femminile è di Elle St. Pierre, in grado di avere la meglio sulla fuoriclasse etiope Gudaf Tsegay. Terzo crono della storia con 8:20.87. Sempre nelle retrovie la nostra Ludovica Cavalli: 8:48.46, per il tredicesimo posto finale.
Durata poco la finale del salto con l’asta per Roberta Bruni, che dopo aver saltato 4,40 al secondo tentativo non riesce però a superare il 4,55, commettendo tre errori che mettono fine alla sua prova. “Esco felice, forse per la prima volta da una manifestazione con la maglia azzurra. Sono molto contenta, a testa alta, perché ho dato il mio massimo. Ho cambiato tanto in questa stagione, mi sono trasferita in Spagna, ho subito un intervento. L’indoor non era neanche in programma. Ora testa all’estate”, le parole dell’azzurra ai microfoni Rai.
Nelle altre gare da segnalare il record del mondo di Femke Bol nei 400 femminili: 49.17 per l’olandese, che si migliora rispetto a solamente una settimana fa nella prova dei campionati olandesi. Nei 400 maschili trionfo per il beniamino di casa Kerr in 7:42.98 davanti a Nuguse e Barega.