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Medaglia di bronzo individuale, personale frantumato grazie al tempo di 2.12.09. Yassine Rachik non poteva chiedere di meglio dalla maratona degli Europei di Berlino 2018: ”No, meglio di così non poteva andare, è tutto bellissimo, è stata una gara tosta, ai 32 km sentivo i crampi e non volevo crederci, ho stretto i denti e tenuto duro fino alla fine perché volevo davvero questa medaglia – ha confessato – Se ci credevo alla vigilia? In realtà ho iniziato a crederci solo ieri perché solo ieri il mio allenatore mi ha detto che se avessi fatto il personale avrei potuto vincere una medaglia”.
Infine le dediche per questo grande traguardo. “Ovviamente alla mia famiglia, al mio fisioterapista Michele Caldara, alla federazione, alla mia società che mi ha aiutato molto, all’Atletica Cason Innocento e alla ditta Casone perché ci sostengono tantissimo, grazie davvero a tutti”.
Da segnalare anche un grandissimo quinto posto di Eyob Faniel, utile per regalare all’Italia l’oro a squadre: “Sono felice per la squadra, molto soddisfatto, un po’ meno per me perché volevo fare meglio soprattutto a livello di crono, certo se penso che questa è la mia prima maratona in un grande evento allora può andar bene anche così, sicuramente è un’altra importante esperienza che mi aiuterà a crescere e che mi sprona ad andare avanti”.
Tra le donne la migliore è stata Sara Dossena con il sesto posto: “Correre sotto 2.28 è un bel correre, sono felice di questo tempo ma non troppo del risultato. Non posso non avere un po’ di rammarico per una medaglia sfumata in cui credevo, però va bene così – ha proseguito in zona mista – Non ho trovato lo strappo come hanno fatto le altre perché il cambio di ritmo è avvenuto a metà gara e credevo che non avrei retto fino al termine, ho fatto bene perché temo avrei sciupato tutto”. Il pensiero adesso corre a Tokyo 2020: “Inutile nasconderlo, punto a fare benissimo alle Olimpiadi, non dimentichiamo che arrivo dal triathlon e che non bastano 1 o 2 maratone per farti diventare una specialista, c’è tanto lavoro da fare, bisogna darsi tempo”.
Ottavo posto per Cathrine Bertone anche lei autrice di una buona prova che vale all’Italia l’argento nella gara a squadre: “Sono soddisfatta perché ho raggiunto due obiettivi su tre che mi ero prefissata, è stata una maratona sofferta, ho capito davvero la differenza tra il correre da sola ed il correre a squadra, comunque va bene così, ora un po’ di riposo poi si riparte”.