“Ormai è troppo tardi, se fossi tornato a gareggiare sarebbe stato solo in vista dell’Olimpiade di Tokyo. Quando dissi al mio allenatore che avrei smesso, mi fece sedere e mi disse: ‘Quando smetti è finita. Non ho intenzione di fare alcun tour per festeggiare un ritorno, per cui assicurati di essere pronto a ritirarti’. E ricordo di essere andato da lui nel 2019 e di avergli detto: ‘Che ne pensi di un ritorno in vista delle Olimpiadi?’. Lui mi ha guardato e mi ha risposto: ‘Non iniziare nemmeno’. Se il mio allenatore, di cui mi fido, mi dice no, è no, ma quel ‘prurito’ l’ho avuto”. Lo ha rivelato Usain Bolt che non nasconde di aver pensato ad un clamoroso ritorno per i Giochi del 2020, a quattro dal ritiro dopo i Mondiali del 2017.
A Bolt non resta che fare da spettatore e il ‘derby’ fra le connazionali Shelly-Ann Fraser Pryce ed Elaine Thompson-Herah lo entusiasma, al punto da pensare che una delle due potrebbe finalmente infrangere i record su 100 e 200 che dal 1988 appartengono alla statunitense Florence Griffith Joyner: “Quando le ho viste a Tokyo, ho pensato ‘può davvero succedere’. Elaine è migliorata tanto nella tecnica e lo stesso vale per Shelly-Ann. La gente parla di questi record da anni, se ci riuscissero sarebbe grandioso per tutto il movimento“. C’è spazio pure per un commento sul ritorno di Cristiano Ronaldo al ‘suo’ Manchester United: “E’ un bel colpo. Cristiano esige tanto ed esigerà tanto anche da questi ragazzi, li farà migliorare. Lui è su un altro livello, è una macchina. Penso che giocherà fino a 42 anni perché è sempre in forma ed è a un livello superiore rispetto a tanti giocatori più giovani per quanto lavora e per quanto impegno ci mette”, ha concluso il primatista mondiale dei 100m.