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“Il tentativo della nostra atletica, è chiaro, è di cancellare lo zero di Rio nel medagliere: ma non sarà affatto facile. Pensiamo a far bene il nostro lavoro, fino in fondo”. Sono queste le parole di Antonio La Torre, direttore tecnico dell’atletica azzurra. “E’ chiaro che ogni atleta ha un obiettivo diverso, e quello che ne viene fuori, raggruppando gli azzurri per target, è una sorta di stratigrafia del nostro movimento”, aggiunge.
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Il dt ha poi elencato gli atleti che possono aspirare a una medaglia: “Gianmarco Tamberi è il condottiero del gruppo, la sua magnifica ossessione che dura dall’infortunio di cinque anni fa, è giunta di fatto all’epilogo”. “Con lui – prosegue – metterei sicuramente Marcell Jacobs e Filippo Tortu, che in quest’ultimo che ha dato segnali molto interessanti. E poi le marciatrici Antonella Palmisano ed Eleonora Giorgi, Yeman Crippa, che nei 10000 ha centrato la finale mondiale a Doha, e anche Leonardo Fabbri, che cerca la vendetta per quel centimetro di troppo che nella rassegna iridata di due anni gli costò l’accesso alla finale mondiale”.
Per quanto riguarda coloro che potrebbero esibire il salto di qualità ha concluso: “Metterei poi un quintetto composto dal marciatore Massimo Stano, il quattrocentista Davide Re, l’ostacolista Luminosa Bogliolo, lo sprinter Eseosa Desalu e il maratoneta Eyob Faniel: per tutti loro Tokyo è l’occasione per mostrare la propria classe, per fare quel salto di qualità finale che è alla portata”.
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