C’è anche l’Italia nel medagliere dei Mondiali di atletica di Londra 2017. Il merito è di Antonella Palmisano, bronzo in extremis nella 20km di marcia. Uno zero nella voce delle medaglie che ha rischiato di restare tale sino agli ultimi metri di gara, prima della (sacrosanta) squalifica alla cinese Liu che ha permesso alla pugliese di passare dalla delusione (se così può definirsi un quarto posto mondiale) al podio nell’arco di pochi secondi.
PROGRESSIONE – La Palmisano era sicuramente la carta da giocare più attesa nella manifestazione iridata. Complice il complesso rientro di Tamberi dal lungo stop, Antonella ha dovuto farsi carico delle aspettative di una nazione intera. Dopo il nuovo record italiano nella 10 km di Orvieto, riscritto 24 anni dopo quello fatto registrare da Ileana Salvador, e il successo in Coppa Europa a Podebrady nella 20km, l’azzurra non ha voluto nascondersi alla vigilia della gara più importante della sua carriera affermando di voler far gara di testa. Perché la Palmisano non è più una ‘mina vagante’ del palcoscenico internazionale. Dal quinto posto del 2015 a Pechino corso con tanto di infortunio al tibiale destro – che ne ha condizionato la preparazione della stagione successiva – al quarto posto di Rio 2016: un anno fa aveva accolto il piazzamento con un sorriso e una proposta di matrimonio in diretta tv, probabilmente oggi ci sarebbe stato un pizzico di delusione in più. Ci hanno pensato i giudici a punire (addirittura, ci permettiamo di affermare, con qualche km di ritardo) la tecnica di marcia poco limpida della Liu. Una sola posizione guadagnata che fa tutta la differenza, anche in prospettiva, per certificare definitivamente l’ascesa nell’olimpo della disciplina e la progressione di Antonella.
FINE DI UN INCUBO – Finalmente, dicevamo, l’Italia c’è: nell’ultima giornata dei Mondiali la spedizione azzurra evita di tornare a casa senza alcuna medaglia per la terza manifestazione consecutiva dopo Pechino 2015 e Rio 2016. Nonostante tutte le giustificazioni del caso (le note condizioni di Tamberi, l’infortunio del capitano Donato e le buone prestazioni, tutto sommato di un Tortu in rampa di lancio). Troppo poca una sola finale in pista all’Olimpico di Londra (il decimo posto del martellista Lingua) per essere fiduciosi in un futuro più o meno prossimo. La speranza è che il bronzo della Palmisano aiuti tutto il movimento a rimettersi in marcia, in tutti i sensi.
PALMISANO E IL TRICOLORE – Può sventolare anche il tricolore italiano a Londra, un simbolo che accompagna Antonella per tutto il percorso nelle sue gare. Tra i suoi portafortuna c’è l’inseparabile fermaglio per capelli con i colori della bandiera italiana realizzata da sua zia, imprescindibile per i suoi riti come ci ha raccontato in un’intervista. Ma è soprattutto l’episodio di Podebrady a far comprendere l’attaccamento alla maglia azzurra della Palmisano: negli ultimi metri di gara, la marciatrice ha perso qualche secondo che sarebbe potuto risultare decisivo per ritoccare il proprio personale per raccogliere un tricolore lanciato dalle transenne e sventolarlo al traguardo. “E’ il simbolo dell’Italia, quello su cui si giura quando si debutta in Nazionale. Poi all’arrivo me la sono ritrovato praticamente in faccia mentre tagliavo la linea del traguardo. E’ stato buffo, ma è come se per un attimo fossi diventata un aquilone tricolore pronto a volare”, spiegherà poi.
DA MOTTOLA A BUCKINGHAM PALACE – Antonella muove i suoi primi passi in un piccolo paese in provincia di Taranto: sono circa 17.000 gli abitanti di Mottola, denominata “Spia dello Ionio” per ergersi a 387 metri d’altezza sul livello del mare e ‘controllare’ quanto accade nel golfo di Taranto. Un piccolo paese ma già abituato alle forti emozioni sportive. Dai calci al pallone di Nicola Legrottaglie (ex difensore di Juventus e Milan con 16 presenze in maglia azzurra e attuale vice allenatore del Cagliari) a Luigi Mastrangelo, ex colonna del volley (il primo sport praticato dalla Palmisano) medagliato da protagonista nel sestetto italiano in Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Al suo ritorno ‘in patria’, Mottola si preparerà ad accogliere la propria regina della marcia direttamente da Buckingham Palace con una medaglia al collo, un bagno di folla che si preannuncia ancor più dolce rispetto al rientro da Rio.