[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Marcell Jacobs è carico. Giorno di conferenza stampa ufficiale per l’olimpionico ai Mondiali indoor di Belgrado a due giorni dal super sabato dei 60 metri, distanza su cui il campione olimpico dei 100 e della 4×100 sfiderà il primatista del mondo e oro iridato in carica Christian Coleman (6.34 nel 2018) e l’altro statunitense Marvin Bracy per il podio iridato. “È un piacere essere qui – le parole di Jacobs – esserci mi rende orgoglioso, è bello perché ricordo cosa pensavo, negli anni scorsi, quando vedevo gli atleti importanti partecipare alla conferenza stampa. È stato un lungo percorso. L’ultima volta che ho gareggiato qui a Belgrado, agli Europei indoor nel 2017, sono uscito in qualificazione nel salto in lungo nonostante fossi il favorito. Era un periodo difficile della mia carriera sportiva. Gli infortuni mi hanno fatto cambiare specialità e adesso dico che è stata una fortuna, perché quella scelta mi ha portato a conquistare due medaglie d’oro alle Olimpiadi”.
L’obiettivo è lasciarsi alle spalle la falsa partenza del meeting di Belgrado di lunedì 7 marzo: “La prima parte della stagione è stata molto interessante, ho avuto ottime sensazioni anche se non ho sfruttato al meglio le mie potenzialità – racconta il velocista allenato da Paolo Camossi – Qualche piccolo intoppo è servito per arrivare qui nel migliore dei modi, compresa la falsa partenza della scorsa settimana su questa stessa pista: meglio che succeda tutto prima, invece che nel momento che conta di più”.
[the_ad id=”668943″]
Nel programma di sabato le batterie sono alle 10.45, la semifinale alle 18.40 e la finale alle 21.20. “Qui vince chi sbaglia meno, è così in generale ma soprattutto nei 60 – sottolinea il bresciano delle Fiamme Oro – Il favorito n. 1, che gioca in un campo tutto suo, è Coleman: è lui l’uomo da battere ma io cercherò di stargli il più vicino possibile e proverò a mettergli la testa davanti”. A chi gli chiede del possibile attacco al record europeo di Dwain Chambers, il 6.42 di Torino 2009, risponde così: “Ho fatto il record europeo due volte alle Olimpiadi nei 100 (fino a 9.80, ndr) ma per le mie caratteristiche il primato dei 60 è più difficile, seppur non impossibile. Grazie al bel lavoro dell’inverno e allo stimolo degli avversari si può avvicinare quel tempo. Sabato però correrò per la posizione, non con il cronometro in testa: l’ho fatto nelle ultime uscite, ho pensato al tempo e non mi ha permesso di essere sciolto al 100%. Ci saranno altre stagioni per cercare il record”.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”676180″]