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“Dopo la staffetta di Budapest usciamo con la certificazione che Jacobs difenderà il suo titolo olimpico dei 100 metri con i denti“: così il dt azzurro Antonio La Torre nella conferenza stampa di bilancio dei mondiali di atletica leggera di Budapest. “È stata anche la squadra a far ritrovare l’ispirazione al talento mai perduto di Marcell e di Filippo Tortu, autentico promotore di questo gruppo che ha una compattezza d’acciaio – aggiunge – L’ultima frazione di Tortu ci ha detto che non era campato per aria il pensiero di vederlo in finale nei 200 metri, nella videoanalisi si nota che non perde da Lyles. Non può esserci una frazione lanciata di questo livello se non si è uno sprinter di altissimo livello mondiale sui 200 metri. Il suo è un rebus che dovremo risolvere”.
“In generale – prosegue La Torre – il metodo Di Mulo inizia a fare scuola: pensiamo ad esempio ai differenziali delle 4×100 tra somma dei personali e crono delle staffette, superiori ai tre secondi, che non sono figli del caso. Hanno cercato di portarcelo via, c’era stata un’offerta del Giappone, ma ha detto di no e sono questi i valori che rivendico del nostro lavoro. Ora gli ho lanciato una nuova sfida, un’altra Italia da 38 secondi per le World Relays delle Bahamas senza Jacobs e Tortu…”
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