Atletica

Marcell Jacobs: “Ho ritrovato il mio sogno. Tante accuse mi hanno fatto male”

Marcell Jacobs
Marcell Jacobs - Foto di FIDAL COLOMBO/FIDAL

“Ho ritrovato il mio sogno. Nella stagione precedente andavo al campo senza scopo”. A dirlo in un’intervista a ‘La Stampa’ è Marcell Jacobs che parla delle sue sensazioni e della sua preparazione in vista dei due appuntamenti clou dei prossimi mesi, gli Europei di Roma e soprattutto i Giochi di Parigi. Il campione olimpico si è trasferito negli Usa per allenarsi agli ordini di Rana Reider (“Sa esattamente quello che vuole, non hai mai la percezione che stia sperimentando, ha un motivo chiaro per ogni richiesta”). E rivela: “Avevo smarrito la felicità che mi dava la pista, il luogo rifugio. Non riuscivo a divertirmi, non ero tranquillo e quando si è così tesi e pensierosi il corpo ne subisce le conseguenze. Per questo ho deciso di cambiare: tante volte nella mia vita ho avuto bisogno di stravolgere ogni cosa senza pensarci troppo. Di colpo. Come chiudere un libro e iniziarne un altro. La novità mi aiuta, la testa elimina i blocchi e si concentra sull’inedito. Altra lingua, casa, gente, non solo un allenatore diverso”. Che però ha un approccio che funziona:

Rispetto a Tokyo, Jacobs arriva a Parigi inevitabilmente con un’altra consapevolezza. Ora “mi sento un punto di riferimento per un bambino, sapere di essere visto come esempio sposta. Sono meno leggero e più consapevole. Portabandiera? Tamberi è capitano dell’atletica, ha vinto tutto, è un motivatore e di sicuro saprà interpretare il ruolo. Dovrò rivincere anche a Parigi per propormi a Los Angeles 2028″. Poi rivela quel che più lo ha ferito: “Quando sto tra la gente, la gratitudine la sento eccome e nessuno è mai venuto a dirmi in faccia ‘non vali niente, fai schifo’. Poi ci sono i social. Sono fondamentali per far circolare le notizie, aumentano la popolarità, solo che liberano le frustrazioni. Le critiche feroci arrivano da chi ha dei problemi con se stesso, le esternazioni aggressive aggiustano l’autostima evidentemente. Tante accuse mi hanno fatto male – confessa – Ora ho capito che la reazione non è ignorare, piuttosto capire il meccanismo e disinnescarlo”.

SportFace