
Zaynab Dosso - Foto Grana/FIDAL
Apeldoorn ormai è alle spalle, mentre nel mirino c’è Nanchino. La spedizione dell’atletica leggera azzurra è sbarcata in Cina, dove da venerdì a domenica andranno in scena i Mondiali indoor 2025. Oltre diciotto ore di viaggio, con scalo a Pechino, per raggiungere il Nanjing Fengda International Hotel, la struttura che ospita gli azzurri a poche centinaia di metri dal Cube di Nanchino, l’impianto scelto per la competizione iridata.
La Torre: “Ci sono protagonisti di assoluto livello”
”Non abbiamo neanche fatto in tempo a disfare le valigie di Apeldoorn che ci confrontiamo di nuovo in un contesto ancora più elevato e qualificato – commenta il direttore tecnico Antonio La Torre – E di nuovo questa Nazionale è una fotografia dello stato attuale del nostro movimento: ci sono protagonisti di assoluto livello, già affermati, ma anche i giovani, vedi Lando, Lazzaro, Pieroni, Bandaogo, che vogliono mettere un altro tassello nella loro formazione. Pur mancando alcune stelle luminose, a noi come ad altre nazioni, siamo qui per provare a replicare la personalità degli Europei indoor e la capacità di esprimerci in questi palcoscenici, senza esagerare nelle pressioni e nelle aspettative”.

“Andy Diaz leader stagionale, ma sa che ogni gara è diversa”
Tra i primi a scendere in pedana per una medaglia c’è Andy Diaz, già impegnato nella notte italiana tra giovedì e venerdì nella finale del triplo. ”Ci arriva nel ruolo più comodo ma anche più scomodo: è il leader stagionale e ha appena vinto un europeo facendo vedere quale sia il suo reale potenziale. Ma ogni gara, Andy stesso lo sa, è diversa, come insegna la qualificazione di Parigi oppure i primi salti di Apeldoorn’‘, analizza il DT azzurro. Nei 60 metri Zaynab Dosso ritrova le avversarie degli Europei in Olanda: ”Quattro-cinque atlete che si equivalgono nel modo più assoluto. Ad Apeldoorn, ‘Za’ è stata la dominatrice in tutti i tre turni. Qui vuole compiere un ulteriore passo per appartenere all’élite mondiale delle velociste. E il percorso mentale che ha fatto dopo Parigi non è affatto scontato”.

“Per Furlani un’altra tappa di formazione”
Tra i più attesi anche Mattia Furlani, che dopo l’argento conquistato in Olanda, qui dovrà vedersela con i migliori al mondo. ”Affronta la competizione di più alto livello tecnico: ci sono tutti. Non parlerei di riscatto nel suo caso – aggiunge il DT – ricordiamoci che ha sempre 20 anni, ed è un’altra tappa di formazione estremamente importante. Come non si tratta di riscatto per i pesisti Leonardo Fabbri e Zane Weir, ma soltanto di fare una gara all’altezza delle proprie possibilità e di lasciarsi alle spalle un episodio. Lollo Simonelli dimostra coraggio e la grandissima voglia di non tirarsi indietro, senza paura di affrontare gli ostacoli. E poi Coiro, piaciuta ad Apeldoorn per l’atteggiamento, può proseguire la propria crescita, Bruni e Molinarolo possono confermarsi nel circus delle potenziali finaliste, Vissa con il suo garbo e il suo stile può centrare la finale in una specialità in cui ci stiamo rivitalizzando”.