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Esattamente 40 anni fa, il 26 luglio del 1980, Sara Simeoni scriveva la storia dello sport italiano.
L’atleta di Rivoli arriva alle Olimpiadi di Mosca reduce dal record del mondo stabilito due anni prima, quando saltò 2.01, ed ha il compito di regalare all’Italia una medaglia d’oro che manca da troppo tempo, più precisamente dal 1936, quando una splendida Ondina Valla trionfò a Berlino.
Dopo aver superato agevolmente la misura di 1.91 mt, Simeoni non tradisce neppure a 1,94 mt e si prepara a contendersi il gradino più alto del podio con Kielan e Kirst. 1,97 mt sembra un ostacolo quasi insormontabile, come ribadito dall’errore di tutte e tre al primo tentativo. La seconda volta è però quella buona per Sara Simeoni, che non tradisce e, complice un altro passo falso delle sue avversarie, può finalmente festeggiare. Dato che si tratta dei Giochi del boicottaggio, non è l’inno di Mameli ad accompagnare la premiazione della classe 1953, bensì “Viva l’Italia” di Francesco De Gregori, intonata dalla campionessa e per sempre legato a una giornata memorabile per lo sport italiano, che a distanza di 40 anni ancora viene ricordata con molto piacere e orgoglio.
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