“Voglio ripartire dal 2.29 fatto a Londra, è stato già un successo andare al Mondiale. Mi sento un’atleta nuovo”. Lo ha dichiarato Gianmarco Tamberi al Centro di preparazione Olimpica “Giulio Onesti” dell’Acqua Acetosa dove è in corso la tre giorni del raduno dell’Atletica Elite Club. “Questa è la fine della terza settimana della preparazione per il 2018 e mi sembra quasi di vivere un sogno – prosegue il saltatore in alto – L’anno scorso ad ottobre ero con le stampelle e andavo in acqua a fare la riabilitazione, essere già in pista e fare le stesse cose che facevo questa estate nel momento massimo di forma è molto importante per me, mi dà molta fiducia per l’anno prossimo. E sono sicuro che nel 2018 torneremo in vetta”.
Un momento non facile per tutta l’atletica italiana dopo il deludente Mondiale di Londra: “Siamo venuti tutti qua, è un messaggio da parte del presidente innanzittutto per fare squadra. Questo è un gruppo molto giovane e affiatato e c’era bisogno di dare una scossa perché le cose non stavano andando così male come si dice ma dovevamo cambiare e prendere un’altra piega – continua Tamberi – Io credo che quasi tutti sappiano a cosa stiamo andando incontro per rimetterci nei binari. Vedo tanti atleti motivati, vedo tanti ragazzi pronti a fare un salto di qualità, ci sono dei talenti enormi. Sono molto fiducioso per gli anni a venire, il discorso che ha fatto il presidente è molto giusto, molto corretto: noi vi diamo tutte le carte per farcela, vi diamo tutti gli aiuti possibili, anche budget dove non ci sono, ma voi dovete metterci del vostro. Siamo in primis noi a dover dare il 600% in campo e poi in pista dove ci sono le gare. Loro ci stanno aiutando in tutti i modi, la strada è quella giusta”.
Infortunio definitivamente alle spalle?: “Mi piace dire che la parentesi infortunio sia terminata, il nome Tamberi associato all’infortunio anche basta. Un anno che mi ha dato tantissime emozioni, sia positive che negative. Momenti molto duri come sapete, però mi ha dato anche tanta forza che mi ritrovo ogni giorno in allenamento.
Infine un pensiero rivoluzionario: “Cosa cambierei nell’atletica? Vorrei levare tutte le qualificazioni, rendere le gare più entusiasmanti perché vedere le qualificazioni è noioso, renderei il tutto più breve ma dinamico e cercherei di coinvolgere il pubblico”.
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