Il fenomeno degli insulti sui social è purtroppo sempre più diffuso e non risparmia neppure gli atleti. Specialmente al termine di una manifestazione importante, gli sportivi rischiano infatti di vedere il proprio account inondato di commenti negativi o insulti, magari per un errore commesso oppure per un comportamento non gradito ai più. A tal proposito, World Athletics ha deciso di rimanere a guardare ed ha avanzato un’offerta a 25 atleti per tentare di combattere il cyberbullismo.
La proposta di World Athletics
Ricorrere all’intelligenza artificiale per tutto l’anno sulle piattaforme social con l’obiettivo di garantire protezione agli atleti più esposti agli attacci dei cyberbulli. Non sono stati forniti dettagli i merito al funzionamento di tale sistema di protezione che si basa sull’AI, tuttavia è probabile che filtri messaggi inappropriati e identifichi possibili minacce.
World Athletics ha inoltre condiviso i risultati di un rapporto quadriennale, che analizza gli abusi sui social nello sport utilizzando il servizio Threat Matrix di Signify Group e che ha monitorato l’attività online durante le ultime due Olimpiadi e gli ultimi due Mondiali. Ecco cosa è emerso.
I numeri dello studio
Sono stati analizzati quasi 400mila post su X, Instagram, Facebook e TikTok durante i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Di questi, ben 809 sono risultati offensivi e due casi particolarmente gravi sono stati persino segnalati alla polizia. Per quanto riguarda la natura degli insulti, il 18% era di stampo razzista, il 17% sessista e il 13% di natura sessuale. Un altro dato interessante è che addirittura l’82% dei commenti offensivi ha riguardato appena due atleti.
La promessa di Coe
“La nostra priorità è il benessere degli atleti, perciò continueremo a mettere in atto misure così come possa interagire in sicurezza sui social media“. Una sicurezza che al momento non è garantita, come dimostrano anche i dati relativi alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Ben 132 post sono stati indicati come offensivi su un totale di 240mila analizzati: anche in questo caso, sono state solo due atlete ad attirare il 63% degli insulti. L’altro dato preoccupante è invece l’incremento dei messaggi di odio: tra i Mondiali di Eugene 2022 e Budapest 2023, gli insulti di natura razzisti sono aumentati di 12 volte, arrivando a toccare il 35%.
Il pensiero di Valerie Adams (presidente della Commissione mondiale per gli atleti di atletica)
Numerosi atleti non sono in grado di reagire ai commenti offensivi online oppure non sanno quali misure adottare per proteggersi. Continuare a istruire gli atleti sulle misure di salvaguardia li farà sentire più a loro agio nel portare la bandiera del loro paese e del loro sport, sia in pista che in rete.