Non è stata la migliore delle serate per gli atleti azzurri impegnati al Golden Gala Pietro Mennea di Roma, ma il pubblico romano ha potuto godere di una serie di ottime prestazioni da parte dei grandi campioni dell’atletica mondiale. Di seguito gli highlights della serata, dal tentativo di record del mondo sui 5000m femminili, alla gara di salto in alto maschile su cui c’erano gli occhi di tutti.
Il pomeriggio romano si è aperto all’insegna dei concorsi e gare di contorno. Davanti ad un pubblico che man mano andava a riempire gli spalti, si sono disputate le gare di getto del peso femminile e lancio del disco maschile. E proprio nel peso si è imposta l’attesa leader di questa disciplina negli ultimi anni, la neozelandese Valerie Adams, di un livello superiore a tutte le altre, tanto da che tre dei suoi quattro lanci le avrebbero dato la vittoria sull’ungherese Anita Marton. Mai in gara invece l’azzurra Chiara Rosa, ancora lontana dalla condizione migliore.
Nel disco si è imposto il polacco Robert Urbanek, che con 65m tondi si è rimesso in lotta per la vittoria della Diamond League anche grazie alla prestazione opaca del connazionale e favorito Piotr Malachowski, solo sesto.
In due concorsi dove le azzurre non erano date tra le favorite, ma potevano comunque ben figurare davanti al pubblico di casa, sia nel triplo che nell’asta hanno deluso, soprattutto sé stesse Sonia Malavisi, fresca del minimo olimpico nel salto con l’asta, e Dariya Derkach e Simona La Mantia nel triplo. La Malavisi ha faticato già nella misura di entrata, 4.25m, uscendo a quella successiva, 4.35m, 15cm sotto la sua splendida miglior prestazione di questa stagione. Le due tripliste invece si sono fermate appena sotto i propri primati stagionali, ma lontanissime dalle prime posizioni: più di un metro dietro alla vincitrice Caterine Ibarguen, che comunque ha saltato “solo” 14,64m, 40cm in meno del suo primato stagionale ottenuto a Doha il mese scorso. Sempre più prima nella classifica del triplo, la colombiana si è messe dietro la rivale kazaka Olga Rypakova e la giamaicana Shanieka Thomas.
La prima buona prestazione in casa Italia è arrivata per mano di Gloria Hooper, che nella gara B dei 100m si è imposta con un comunque positivo 11.38, a 4 centesimi dal suo personale. L’azzurra si è detta non troppo felice perché si aspettava di più: “mi aspettavo un tempo vicino all’11.20, perché mi trovo in un momento di forma. Ora spero di fare meglio a Ginevra, la prossima settimana.”
Performance di grandissimo valore invece nella gara, sempre femminile dei 400hs, dove si è imposta la giamaicana Jeneive Russel con 53.96, la miglior prestazione stagionale dell’anno. Si è dovuta fermare a causa di un errore tecnico l’azzurra Marzia Caravelli, da poco trasferitasi dai 100hs al giro di pista.
Performance subito messa in ombra da Almaz Ayana, etiope che ha provato a mettere a segno il record del mondo nei 5000m e che ha tenuto tutti sulla punta dei propri seggiolini, chiudendo però un secondo e spiccioli più lenta del record della celebre connazionale Dibaba. 14’12”56 per l’etiope e ovviamente record dell’evento e seconda miglior prestazione di sempre sulla distanza. Proprio mentre nella pedana dell’asta mettono a segno una doppietta stupenda le greche Katerina Stefanidi e Nikoleta Kiriakopoulou, prima e seconda entrambe a 4.75m.
Al maschile, buone prestazioni per i vincitori di 400 e 200m piani, rispettivamente vinti da Wayde Van Niekerk in 44.19 e Ameer Web in 20.04. Nei 200 continua il momento difficile di Christophe Lemaitre, ancora lontano dai suo tempi migliori. Mentre in una gara segnata dalle cadute nei 110hs, come spesso accade sulla distanza, si è imposto il cubano di passaporto spagnolo Orlando Ortega in 13.22.
Nel tiro del giavellotto femminile, da segnalare la vittoria di misura della sudafricana Viljoen Sunette, che si allena con la squadra a Gemona del Friuli (UD), sulla lettone Madara Palameika. Le due sono state separate da soli 3cm, con la sudafricana a 61.95m. Deludono le due campionissime della disciplina Barbora Spotakova, solo sesta, e Christina Obergfoll, quarta.
Gara molto divertente è stata quella dei 100m femminili, vinti dalla giamaicana Elaine Thompson con il tempo di 10.87, appena davanti all’americana English Gardner con 10.92. Mentre nei 100m maschili, non validi per la Diamond League, si è imposto un buon Justin Gatlin in 9.93 appena davanti al sorprendente Webb, che dopo il successo sui 200m ha doppiato anche nella gara più breve, mettendo a segno uno stupendo 9.94.
Gara di buona qualità è stata anche quella del salto in lungo maschile, vinta dal solito Greg Rutherford, il campione di tutto, in grado di esprimersi sempre ai suoi livelli migliori nelle grandi occasioni e che anche oggi ha piazzato la zampata a 8.31m. Ma oltre al britannico, altri sei atleti sono atterrati oltre gli 8m, con l’americano Marquise Goodwin secondo a 8.19 e l’australiano Fabrice Lapierre 1cm più indietro.
Hanno vinto nei 1500m il keniano Eljiah Motonei Manangoi con un buon 3.33.96 e nei 3000m siepi il connazionale Conseslus Kipruto con la miglior prestazione mondiale dell’anno in 8.01.41, nonostante un passaggio sulle siepi non da manuale.
In chiusura una menzione veloce alla gara del salto in alto maschile, di cui potete leggere la descrizione nel dettaglio nel pezzo qui sotto, vinta da un ottimo Bohdan Bondarenko a quota 2.33m, davanti al britannico Robbie Grabarz e il nostro Gianmarco Tamberi a 2.30m.
https://www.sportface.it/primo-piano/golden-gala-vince-bondarenko-terzo-tamberi-nellalto/41644