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A 18 anni Mattia Furlani si concede una prova di grande livello nel salto in lungo agli Europei a squadre, inclusi nel programma dei Giochi Europei di Cracovia. Al Silesian Stadium di Chorzow l’azzurro con 7,97 (-0.4 m/s) si piazza al secondo posto alle spalle solo del campione olimpico della specialità , il greco Miltiadis Tentoglou, atterrato agli 8,34 (-1.6 m/s). Furlani esodisce con 7,75, per poi piazzare il risultato-classifica. Poi due nulli, un “passo”, e ancora un nullo finale. Terzo posto per lo svizzero Ehammer (7,95), davanti allo svedese Montler (7,82). “Grande gara, è stata un’esperienza incredibile. E’ una delle prime volte per me in un contesto del genere, più di così non potevo chiedere”, spiega Mattia Furlani dopo una “gara complicata”. E spiega: “Per me è stata una conferma importante, sono contento. Stiamo facendo un grande campionato europeo e speriamo alla fine di prendere il primo posto“, aggiunge il talentuoso 18enne. Il secondo posto gli vale un argento ai Giochi Europei, cioè “un sogno, la mia prima medaglia assoluta. Fino a un anno fa non immaginavo una cosa del genere, ero a casa a vedere Tentoglou”, sorride Furlani. Ma è anche “un onore incredibile gareggiare con questi campioni, sogno le Olimpiadi ma voglio seguire il mio percorso tranquillamente, quella sarà solo l’ultima tappa. Ho ancora tante da fare, devo seguire la mia strada. Per ora -conclude- sono contento”.Â
Il primo successo azzurro di giornata arriva da Alessandro Sibilio, che trionfa nei 400 metri a ostacoli con un sontuoso 48.14, record della manifestazione e soprattutto crono che conferma la già sua terza miglior prestazione mondiale dell’anno (aveva corso in 48.23 il 10 giugno scorso). “Sono soddisfatto 50 e 50. Oggi bisognava portare 16 punti all’Italia e l’ho fatto. Ma non posso fare questi errori tecnici, non sono un amatore ma un professionista. Sono arrabbiato con me stesso. – ha detto Sibilio – Oggi avevo tanta foga, ero così dentro la gara che sono arrivato al settimo ostacolo con tredici appoggi, e non al sesto. Sarebbe arrivato un tempo ancora migliore ma me lo tengo in tasca per Budapest. Questa è un’Italia fantastica, oggi non era una giornata top per noi, domani avremo tante di quelle punte e il nostro capitano Gimbo. E se succede quello che non si dice…”
Nei 1500m uomini vince lo spagnolo Mohamed Katir con un tempo di 3:36.95. Pietro Arese invece è quarto in 3:38.13. Negli 800m donne Eloisa Coiro chiude al sesto posto con la francese Kandissounon (2:01.03 per entrambe) in una gara vinta dalla svizzera Audrey Werro (1:59.95). Nei 100hs Elisa Di Lazzaro è quinta (13.21). La vittoria è della polacca Pia Skrzyszowska che vola al 12.77 della miglior prestazione europea Under 23 dell’anno, davanti all’olandese Nadine Visser (12.81) e alla francese Nadine Bapté (12.82). Nel martello uomini Giorgio Olivieri si ferma a 68,85 che vale l’undicesimo posto. Primo posto per il polacco Wojciech Nowicki, il campione olimpico di Tokyo (79.61), che stacca il norvegese Mardal (76,50). Nei 110hs in evidenza Hassane Fofana, terzo al traguardo con un 13.47 (+0.4 m/s). Vince lo svizzero Jason Joseph, alle sue spalle lo spagnolo Llopis.
L’Italia sul secondo gradino del podio dopo la gara della staffetta 4×100. Gli azzurri Lorenzo Patta, Samuele Ceccarelli, Marco Ricci e Filippo Tortu hanno chiuso con il tempo di 38”47 alle spalle della Germania, oro in 38”34, e alla Gran Bretagna (38”44). Ci pensano però i giudici a cambiare il responso, squalificando la Gran Bretagna con l’Italia seconda. Tra gli azzurri, oltre all’infortunato Marcell Jacobs che non è partito nemmeno per la Polonia, è mancato all’appello anche l’altro olimpionico della staffetta Fausto Desalu, fermato da un problema muscolare. “Dispiace innanzi tutto per Fausto (Desalu, ndr), siamo entrati in pista senza sapere cosa si fosse fatto. Non siamo nemmeno riusciti a parlarci, è successo a ridosso della gara e abbiamo rischiato anche di non riuscire a cambiare formazione. Eravamo venuti qui per vincere, volevamo fare meglio. Dallo sguardo di tutti noi si può capire che non siamo contenti”, le parole di Filippo Tortu. “Ci scaldiamo per essere sempre pronti per entrare, sappiamo che può accadere ma sapere all’ultimo che devi andare in pista non è facile. Ho cercato di fare il mio meglio, ma so che non sono riuscito a dare il massimo. Dispiace per i ragazzi e per la staffetta, volevamo di più“, è invece il commento di Ricci. Nella classifica generale la nazionale azzurra comanda con 294 punti, 35.5 più della Polonia e 37.5 in più della Germania.
Nella 4×100 femminile il quartetto composto da Herrera, Kaddari, Bongiorni, Fontana viene fermata dalla caduta del testimone durante un cambio e, dopo una serie di squalifiche, chiude dodicesima raccogliendo qualche punto per la classifica. Vince l’Olanda in 42.61 (miglior prestazione europea del 2023), davanti alla Polonia (42.97)
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