
Zaynab Dosso - Foto Grana/FIDAL
L’Italia torna con grandi risultati dagli Europei indoor di atletica ad Apeldoorn: nonostante le assenze dei campioni olimpici, infatti, la squadra azzurra ha chiuso al secondo posto nel medagliere, dietro solo ai padroni di casa dell’Olanda. Sei le medaglie totali, con tre ori (Andy Diaz nel triplo, Larissa Iapichino nel lungo e Zaynab Dosso nei 60 metri), un argento (Mattia Furlani nel lungo) e due bronzi (Andrea Dallavalle nel triplo e Matteo Sioli nell’alto). “Stiamo cercando di far diventare normalità quello che prima era un’eccezione. La cosa più importante di questi Europei è il segno della continuità di questo gruppo di ragazzi e ragazze che, pur senza i campioni olimpici, sanno farsi valere e primeggiare in Europa”, esordisce il direttore tecnico della nazionale di atletica, Antonio La Torre, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1.

Europei indoor Apeldoorn, La Torre: “Oro Dosso storico, svolta Iapichino”
La Torre ha poi commentato le diverse medaglie conquistate dall’Italia, a partire dall’ultima, quella d’oro di Zaynab Dosso nei 60 metri: “Ci ha regalato un oro storico: per la prima volte nella storia dell’atletica italiana una donna vince una competizione internazionale sui 60 metri indoor. E lo ha fatto dominando la gara”. In Olanda è arrivata anche la consacrazione di Larissa Iapichino: “Credo sia il punto di svolta. Non ho mai smesso di credere nelle potenzialità di Larissa – racconta La Torre- . Quando ha sbagliato, è arrivata quarta alle Olimpiadi. Gli occhi che ho visto saranno l’espressione di una presenza agonistica fortissima di Larissa, che si candida ad essere la lunghista da battere insieme alla Mihambo. Sarà una delle protagoniste del salto in lungo femminile, del presente e del futuro”.
In generale, “dobbiamo continuare a lavorare per dare sempre più profondità al nostro movimento e per portare sempre più alla ribalta nuovi giovani come Matteo Sioli, alla sua prima grande competizione internazionale a 19 anni – prosegue La Torre –. Al di là del bronzo e della misura, ha colpito per la personalità che ha espresso in gara. La stessa personalità di Zaynab Dosso, che giorno dopo giorno lavora per diventare una protagonista di livello mondiale”.
La squadra azzurra ai Mondiali di Nanchino
E, a proposito di “livello mondiale”, il prossimo grande appuntamento di atletica sarà tra venerdì 21 e domenica 23 con la rassegna iridata indoor a Nanchino. “Stiamo definendo la squadra in queste ore”, le parole di La Torre, che ha annunciato la presenza di Andy Diaz (“è un punto fermo, mentre Andrea Dallavalle sta per sciogliere le riserve”), gli ottocentisti Catalin Tecuceanu, Giovanni Lazzaro ed Eloisa Coiro, Sinta Vissa per i 1.500 metri (“non avete visto agli Europei, arriverà direttamente a Nanchino con alle spalle il record storico sul miglio”), Roberta Bruni (“speriamo invitino anche Elisa Molinarolo”), Mattia Furlani e Lorenzo Simonelli (“non è riuscito a qualificarsi per la finale di un soffio, ma rientrava da due mesi di infortunio”). “Non ci sarà Iapichino, scelta fatta già da qualche mese nella sua programmazione”, sottolinea La Torre.
Il dt ha confermato anche la presenza di Leonardo Fabbri e Zane Weir nel peso, unica nota stonata agli Europei indoor di Apeldoorn: “È andato tutto storto prima della gara. C’è un problema che Fabbri si sta trascinando, faremo ulteriori approfondimenti. Non è stato bene nella notte, era svuotato di energie. Essendo compagno di stanza di Weir, credo abbia innescato per la prima volta un mood non positivo. Zane si è scusato, questa controprestazione gli è pesata. A Nanchino ci faranno vedere ben altre misure”.

“Spionaggio Tortu-Jacobs? Ricostruiremo l’ambiente”
Infine, La Torre ha anche commentato il caso di spionaggio che riguarda Marcell Jacobs e che tocca indirettamente anche Filippo Tortu, visto che al centro dell’indagine c’è il fratello Giacomo. Il timore è quello che ci siano ripercussioni sulla staffetta azzurra: “Mi rifaccio a un’immagine, quella di Parigi con Jacobs che a braccia aperte va incontro a Tortu a consolarlo per il quarto posto. Con quel gesto, Marcell è come se avesse detto a Filippo ‘si vince e si perde tutti insieme'”, il commento del dt azzurro, che è poi entrato nel merito della vicenda: “Come ha detto il presidente Mei, in staffetta corre chi va più veloce. Marcell ha più volte ribadito di come crede nella buona fede di Filippo e pian piano ricostruiremo un ambiente che in questi anni ci ha regalato tante soddisfazioni. Rimango positivo proprio dall’atteggiamento e dalle parole di Jacobs”.