Buoni segnali e risposte incoraggianti dagli azzurri, ma anche qualche rimpianto e qualche lacrima, nella prima sessione mattutina degli Europei di atletica di Roma. Il più atteso, Mattia Furlani, non delude le aspettative e si regala il pass per la finale nel salto in lungo mettendo a referto un 8.17 che sfonda il minimo di qualificazione (8.00). Ma i suoi avversari più accreditati scalpitano. E se l’oro olimpico di Tokyo, Miltiadis Tentoglou piazza un 8,14, a prendersi la scena è soprattutto lo svizzero Simon Ehammer che vola a 8,41 in quella che è la miglior misura mondiale dell’anno, cinque centimetri in più dell’8,36 co-detenuto da Furlani e Tentoglou. Senza dimenticare Jacob Fincham-Dukes che si spinge fino a 8.18. “L’obiettivo domani è dare più spettacolo possibile e divertire gli spettatori. Oggi ho saltato in sicurezza, lasciando qualcosa in pedana, senza spingere a tutta, c’era anche vento contro… Gli avversari hanno saltato lontano? Oggi è oggi, domani è un altro giorno”, le parole di Furlani. Niente da fare per Filippo Randazzo, autore di 7,94 ed escluso per un solo centimetro dal serbo Strahinja Jovancevic. Fuori anche Kareem Mersal, 7.55.
Come a Furlani, basta un solo tentativo per ottenere la qualificazione diretta anche a Dariya Derkach che in apertura della gara del triplo piazza un 14,10, la misura minima richiesta per il passaggio alla finale in programma domenica sera. “Si va a riposare, finalmente una qualificazione tranquilla – le sue parole – perché spesso la soffro, ma ho cercato di stare attenta, l’ho portata a casa e va benissimo così. Gareggiare all’Olimpico è un’emozione ma anche una responsabilità, in generale è una situazione che dà tanta carica. La scorsa stagione mi ha dato sicurezza. La pedana sopraelevata? All’inizio ero un po’ ‘stranita’, ma le sensazioni sono state buone, ha dato una bella ‘scossa’ anche perché permette di sentire il calore del pubblico”. A farle compagnia con la Q maiuscola anche la bulgara Aleksandra Nacheva con il personale a 14,29, la turca Tugba Danismaz 14,27, la spagnola Ana Peleteiro-Compaoré 14,21 e la romena Florentina Iusco a 14,11.
La sorpresa in negativo riguarda la gara del disco. Daisy Osakue nel gruppo A di qualificazione non riesce ad andare oltre un modesto 60.10, ben lontano dal suo primato stagionale (63.48). L’azzurra è sesta provvisoria e deve sperare. Ma le sue preghiere vengono vanificate dalle prestazioni del gruppo B, che la relegano al tredicesimo posto, il primo delle escluse. Sono in quattro a stampare la Q maiuscola: Sandra Elkasevic (65.62), Jorinde Van Klinken (65.12),
Liliana Ca (64.72), Marike Steinacker (63.30). Fuori le altre due azzurre: Stefania Strumillo (17°, 57.04) ed Emily Conte (tre nulli).
Nel disco uomini non avanza all’ultimo atto Alessio Mannucci che apre la qualificazione con 60,28 al primo lancio e si migliora a 61,73 al terzo. Ma è solo la tredicesima misura complessiva, la prima delle escluse in una gara che ha visto solamente il primatista mondiale (ha di recente battuto il record mondiale più longevo al maschile), Mykolas Alekna riuscire ad andare oltre i 66 di qualificazione con 67,50. Nel peso donne (senza azzurre in gara) la migliore con 18,70 è la svedese Fanny Roos, ma anche l’olandese campionessa in carica Jessica Schilder riesce a staccare subito il biglietto per la sessione serale con un primo lancio a 18,32.
Nei 1500 donne promossa Ludovica Cavalli che chiude al secondo posto la seconda batteria in 4:06.76 alle spalle della britannica Jemma Reekie (4:06.68). “Abbiamo chiuso molto forte – il commento dell’azzurra – sono un po’ stanca ma felice di aver reso orgogliosi i miei genitori, partiti alle quattro del mattino per seguirmi: ieri era anche il compleanno di papà. La finale? Sarà difficile, il primo obiettivo è divertirmi”. Niente da fare invece per Sinta Vissa che è solo decima nella stessa batteria della connazionale (4:11.22). Tra le deluse della mattinata azzurra c’è invece Marta Zenoni che cade a 200 metri dall’arrivo.
Bottino pieno negli 800 uomini con i tre azzurri in gara che avanzano alla semifinale. Il leader europeo stagionale Catalin Tecuceanu chiude in 1:44.93, terzo nella quarta batteria e nella classifica complessiva. Secondo posto in prima batteria per Francesco Pernici (1:45.87), stesso piazzamento nella terza per Simone Barontini (1:46.30). Tris azzurro anche nelle batterie dei 100 ostacoli donne. Merito di Veronica Besana, Elena Carraro e Giada Carmassi che avanzano alla semifinale rispettivamente con il sesto, nono e undicesimo (ultimo utile) tempo complessivo. Sabato sera torneranno in pista. Nei 110 ostacoli uomini sorride solo Hassane Fofana che mette la firma sulla miglior prestazione stagionale in 13.70, che vale un posto tra i migliori 14 per il turno intermedio. Soddisfatto il bresciano: “Cercherò di dare manforte a Lorenzo Simonelli”, che è già qualificato di diritto. Niente da fare per Nicolò Giacalone (13.86), il primo degli esclusi.
Nell’eptathlon parte fortissima Sveva Gerevini. L’azzurra piazza due acuti. Il primo nei 100 ostacoli con il nuovo personale a 13.35, ben 12 centesimi in meno del precedente primato siglato due volte nel 2023. Poi nel salto in alto trova un altro personale superando l’1,80 al primo tentativo e volando a quota 2050 punti totali, che valgono il terzo posto provvisorio alle spalle delle due rappresentanti del Belgio, Nafissatou Thiam (2186) e Noor Vidts (2078).