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“Siamo stracontenti del dottor Pelino che in questa sede ha fatto un’ordinanza di archiviazione molto impegnativa e chiara di fatti che noi come difesa avevamo fatto presente altre volte“. Lo dice l’avvocato bolzanino Thomas Tiefenbrunner, che assieme a Gerhard Brandstaetter ha sempre difeso Alex Schwazer, sin dalla primo caso doping, ammesso dallo stesso marciatore nel luglio 2012. Il gip del tribunale di Bolzano Walter Pelino, nella giornata di giovedì 18 febbraio, in 87 pagine ha accolto la richiesta di archiviazione da parte della procura dell’aspetto penale legato al secondo, poco chiaro, caso di doping che nel giugno 2016 ha impedito a Schwazer di prendere parte ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016.
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“Per il gip le mail di Fancy Bears sono utilizzabili e veritiere (era emerso il complotto tra federazione di atletica e laboratorio di Colonia dove erano custodite le provette di urina di Schwazer, ndr) e, come si legge sull’ordinanza, si evince una scelta processuale ostruzionistica da parte di Wada (agenzia mondiale antidoping) e federazione mondiale di atletica leggera (ex Iaaf, oggi World Athletics)” ha spiegato il legale parlando all’AGI. “Prossimi passi? Saranno valutati nei prossimi giorni” ha concluso Tiefenbrunner.
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