Gli azzurri si avvicinano sempre di più agli Europei indoor di Istanbul, edizione n. 37. In mattinata una buona parte della squadra si è allenata nell’impianto che dal pomeriggio di giovedì ospiterà la rassegna continentale. Se Marcell Jacobs è il leader tra gli uomini, la donna più blasonata è certamente Elena Vallortigara, splendido bronzo mondiale del salto in alto a Eugene nella scorsa estate. Sarà tra i primissimi azzurri ad entrare in azione, giovedì alle 17.05, alla ricerca della finale di domenica mattina. “Come sempre c’è una qualificazione da superare, quella che io chiamo la giungla: non sarà semplice, siamo in diciotto e ne passano otto (accesso diretto a 1,94, ndr). Sarà già uno step impegnativo. Se si ‘sopravvive’, in finale vorrò dare tutto quello che ho, proprio come a Eugene”. La condizione è in crescita, e spicca soprattutto l’1,95 di Banska Bystrica: “Sì, fin qui è stato un inverno altalenante, ma le cose stanno migliorando. Gara dopo gara sono cresciuta di testa, ho cambiato un po’ il ‘mindset’ e ho recuperato energie fisiche e nervose. A Banska sono riuscita a dimostrare che valgo molto. Mi sento onorata di essere considerata una delle leader di questa Nazionale. Mi piace questa squadra, penso sia davvero un bel gruppo e ci sia tanta voglia di fare bene”.
Entrando all’Atakoy Arena, Leonardo Fabbri mette subito piede in pedana, dove nel pomeriggio di domani inizierà la sua avventura con la qualificazione : “Sensazioni molto positive, è bella e sembra anche che abbia un buon ‘grip’, una buona tenuta. L’atletica si fa qui, in questi eventi: bisognerà metterci tutto il cuore e l’energia per portare qualcosa che all’Italia manca da molto molto tempo”. L’ultimo podio azzurro al maschile nel peso è la medaglia d’oro di Paolo Dal Soglio, suo attuale coach, a Stoccolma nel 1996. “L’obiettivo è lanciare più lontano del 21,60 di Ancona ho fatto quattro gare in progressione nelle scorse settimane, speriamo di fare anche la quinta. Non penso di aver mai lanciato con questa regolarità, la media è altissima e mi ha dato la fiducia che serve per affrontare gli Europei indoor”, conclude Fabbri.
Non era affatto scontato ritrovare un Claudio Stecchi così in forma, dopo un anno e mezzo di assenza dalle gare. Stecchi si presenta in Turchia con quattro gare sempre in ascesa da gennaio in poi, 5,55 a Sabadell, 5,70 a Lodz, 5,72 a Torun e poi il 5,82 di Lievin con cui ha pareggiato il primato italiano indoor dell’asta di Giuseppe Gibilisco, al suo fianco nella veste di allenatore.
“Un ritorno a gamba tesa fa una bellissima impressione rimettersi indosso la maglia azzurra. Ho eguagliato il record ma in due siamo troppi, uno deve scendere. Noi siamo qui per divertirci. Dopo una bellissima stagione indoor, che finalmente mi ha ridato qualche soddisfazione, sono qua per continuare a dare il massimo. Dopo i tre nulli di Tokyo è successo di tutto, un’operazione all’ernia inguinale, problemi al ginocchio, fastidi ai tendini d’Achille. Adesso sembra che tutto sia sotto controllo, ed è la situazione in cui riesco a dare tanto”. L’assenza del primatista mondiale Armand Duplantis apre a possibili sorprese nella specialità. “Saremo tutti con il coltello tra i denti, 18 partecipanti, soltanto otto in finale. E se pensiamo che ad oggi siamo in dieci in grado di fare una misura intorno a 5,80, si capisce subito il livello. Ma io l’ho detto: divertirsi è la parola chiave”, conclude Stecchi.