La commissione antidoping della Iaaf ha convalidato undici richieste di riammissione alle gare da parte di atleti russi contro due soli no. Dopo il caso di doping di Stato che ha coinvolto la federazione di Mosca molti atleti sovietici sono rimasti ai box, ma ad alcuni è stata accordata la possibilità di tornare. Tutti gli atleti sono stati a lungo monitorati prima del verdetto che avrebbe deciso il destino Mondiale di molti. Dal 27 settembre sono infatti in programma i Campionati Mondiali di Doha. Gli atleti ammessi non gareggeranno sotto bandiera russa, ma sotto bandiera neutrale poiché la federazione russa è ancora sospesa.
Le due atlete bocciate invece sono Anna Chicherova, che nel salto in alto ha conquistato la medaglia d’oro ai Giochi di Londra 2012 ed e’ stata campionessa del mondo a Daegu 2011, e Elena Lashmanova, anche lei oro e pure record del mondo nei 20 km di marcia alle Olimpiadi di Londra. Gli undici che potranno gareggiare sono invece Kseniya Aksyonova (400 metri), Mikhail Akimenko (salto in alto, ha fatto 2,33 questa estate, seconda prestazione mondiale stagionale), Irina Ivanova (salto con l’asta), Vladislav Panasenkov (lancio del giavellotto), Dmitriy Sorokin (salto triplo), Anna Tropina (3000 metri siepi), Yuliya Turova (20 km di marcia), Nataliya Aksenova (salto in alto), Anatoliy Rybakov (5000 e 10000 metri), Konstantin Shabanov (110 ostacoli). Tutti loro hanno superato positivamente il monitoraggio della commissione Iaaf. In precedenza ad altri atleti coinvolti nell’affaire doping era stato opposto un diniego alla richiesta di tornare a gareggiare. In particolare a Antonina Krivoshapka, specialista nei 400 metri, a Ekaterina Poistogova negli 800 e all’ex campionessa mondiale indoor di salto triplo Ekaterina Koneva Finora sono 128 gli atleti russi di varie discipline ammessi a partecipare, ma sempre come atleti neutrali, alle competizioni internazionali del 2019; sono invece 58 le domande respinte mentre al velocista Igor Obraztsov l’autorizzazione a gareggiare e’ stata revocata in seguito a un ulteriore controllo antidoping.
