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Il velocista italiano Filippo Tortu, ospite del talk settimanale di Atletica TV con la giornalista de ‘La Stampa’ Giulia Zonca, si è detto estremamente entusiasta di tornare a gareggiare: “Oggi torno ad Atletica TV, martedì 6 aprile torno in raduno con la Nazionale e l’1 e 2 maggio torno a gareggiare. Non sto più nella pelle, i miei compagni mi sono mancati… tutto l’ambiente dell’atletica mi è mancato. L’obiettivo sarà portare a casa la qualificazione diretta per le Olimpiadi di Tokyo, ma non dimentichiamoci che quello sarà solo il primo passo. Nel 2021 vogliamo prenderci un altro record italiano e scendere sotto i 38 secondi. Già a Doha potevamo giocarci una medaglia, ripartiamo da lì. E nella gara individuale dei 100 metri punto a conquistare un posto nella finale olimpica e poi giocare al meglio le mie carte”.
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Il giovane atleta, poi, ha anche raccontato la sua nuova vita a Milano: “Vivo in un appartamento con mio fratello Giacomo e mi alleno all’Arena Civica. Ho i miei spazi, il mio angolo con i vinili, i poster dei Pink Floyd e di Muhammad Ali. Sto imparando a cucinare, a turno con mio fratello. Avevamo previsto delle sonore litigate, perché io sono molto disordinato, ma andiamo d’accordo. L’unico vero dramma è che non ho più nulla di stirato, le mie magliette sembrano cartine geografiche in rilievo. Allenarsi qui è bellissimo: il colpo d’occhio è incredibile e si respira la storia dell’atletica. Spero che torni presto ad ospitare un grande meeting. Intanto sono migliorato molto nei balzi, e credo sia perché mi esercito sulla pedana del 17,60 di Fabrizio Donato”.
Tortu, inoltre, ha speso delle belle parole nei confronti del suo collega e rivale Marcell Jacobs: “Vista da dentro, dal punto di vista mio e di Marcell, la nostra è una rivalità sana e sportiva, che ci fa bene, ci aiuta a migliorare. Ma in ottica staffetta è un grande passo avanti, significa avere maggiore sicurezza e consapevolezza. All’ultima uscita insieme abbiamo fatto il record italiano e ripartiamo da lì, sapendo di poter fare qualcosa di importante. Diciamo che non mi ha sorpreso, sapevo che valeva quel tempo. Abbiamo anche scommesso, e ho vinto io. Per come sono fatto non credo che tra noi cambierà qualcosa, sono un atleta che non guarda molto i risultati degli altri. Durante la gara sono molto concentrato su me stesso, sulla mia prestazione. Di certo questa situazione mi offre nuovi stimoli, correre con avversari forti mi esalta e mi diverte”.
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