“Io ho due obiettivi: uno è un sogno, vincere una medaglia olimpica, l’altro invece è realistico, andare in finale ai Giochi. Con il rinvio di Tokyo avrò più tempo per farmi trovare preparato“. Questi gli obiettivi che si è prefissato Filippo Tortu in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020, rinviate di un anno a causa della pandemia. Il giovane velocista lombardo, in un’intervista rilasciata a Il Giornale, ha rivelato che in realtà l’obiettivo più importante è un altro e richiederà un po’ più di tempo: “Voglio migliorare il mio tempo e scendere sotto a 9″92. Non so se a breve o nel lungo periodo, ma ci voglio arrivare. Perché è il crono di Christophe Lemaitre, il più veloce sprinter bianco“. L’azzurro, dopo la sosta forzata, è tornato ad allenarsi da quasi due mesi e si sta preparando per le prime gare stagionali: il prossimo 4 luglio a Rieti nei 100m e a Monte Carlo a metà mese nei 200m.
“Questo strano periodo mi ha permesso di ritornare ai valori dell’atletica che ricordavo da bambino. Quella delle cose semplici, delle corse fra gli alberi quando con la scuola ci aprivano i cancelli del parco del nostro paese per farci muovere, quella delle piste di provincia raggiunte in auto, con i famigliari al seguito, la gara, gli amici ai cancelli o sui gradoni, e via, si ritornava a casa” ha raccontato Tortu, “non mi lamento, mi piace come vivo adesso, ma dopo questi ultimi anni emozionanti con aerei, conferenze stampe, gare, ancora aerei, questo periodo mi ha anche fatto bene“.
Periodo senza gare in cui Tortu ha potuto beneficiare, come rivelato dal padre Salvino, dell’ospitalità di uno svizzero, che ha messo a disposizione la sua tenuta di 17 ettari, con “un rettilineo in terra battuta fondamentale per mantenermi in forma“. Filippo Tortu, in conclusione, non nasconde la delusione per il rinvio dei Giochi: “Mi è pesato tantissimo non fare le Olimpiadi. Avrei preferito mille volte esserci, ma non è stato possibile. Ora devo utilizzare questo tempo in più per alzare l’asticella dei miei obiettivi e migliorare ancora“.