È il giorno della vigilia a Doha. Gli azzurri vivono le ultime ventiquattro ore a Casa Atletica Italiana prima del via ufficiali ai Mondiali. Ad inaugurare la pista dello stadio Khalifa saranno i due califfi della velocità Filippo Tortu e Marcell Jacobs, che proprio oggi – 26 settembre – festeggia 25 anni. Per loro impegno nelle batterie dei 100 metri a partire dalle 17:05 italiane.
Entrambi in conferenza stampa hanno dichiarato di essere pronti per la sfida iridata. Filippo Tortu ha rassicurato tutti riguardo le sue condizioni fisiche: “Sto molto bene, sono contento di come arrivo. La stagione è stata lunga e complicata, soprattutto per l’infortunio di Stanford, e il fatto che i campionati fossero a fine settembre ha cambiato i piani di tutti. Sono già soddisfatto di essere tornato ma non sono affatto appagato e voglio concludere al meglio questa stagione”.
Gli obiettivi da raggiungere, come consueto, sono importanti: “Con la staffetta 4×100 naturalmente puntiamo a raggiungere la finale e sarebbe una doppia gioia perché saremmo già qualificati per Tokyo. Purtroppo nei 100 non c’è Bolt: sarebbe stato un sogno correre contro di lui. Ma dico anche ‘per fortuna’: il primo posto non è già assegnato, credo che Coleman sia il favorito ma sono convinto andrà bene il britannico Hughes. Entrare in finale sarà molto difficile ma speriamo di farcela entrambi, io e Marcell”.
Marcell Jacobs, festeggiato da tutta la squadra per il suo compleanno, ha sottolineato il tribolato percorso d’avvicinamento ai Mondiali per via di un fastidio ai flessori della coscia destra: “Nell’ultimo mese e mezzo ci sono stati un po’ di imprevisti – ricorda lo sprinter azzurro – se oggi sono qua è perché sono pronto a dare il massimo. Ieri siamo stati allo stadio e abbiamo provato le partenze, l’impianto è bello, la pista è buona. La gara individuale non creerà nessun problema per la staffetta 4×100. Il dopo Bolt? Non c’è lui, ma c’è un certo Christian Coleman e poi molti altri sullo stesso livello. Spero che io e Filippo potremmo giocarci al massimo tutte le nostre carte”.