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“Sembrerà da matti ma dopo gli Assoluti ero talmente arrabbiato e dispiaciuto che non riuscivo a capacitarmi. I primi due tentativi a 2,34 non erano male, sono misure che so di valere anche se non abbiamo preparato la stagione indoor“. Gianmarco Tamberi si racconta dopo il 2,31 ottenuto a Siena, misura vicina al 2,33 necessario per centrare il pass olimpico per Tokyo 2020. La punta di diamante del salto in alto azzurro dopo essersi fermato a quota 2,20 ai Campionati Italiani Assoluti di Ancona, a Siena ha migliorato le proprie prestazioni avvicinandosi all’altezza limite per le Olimpiadi. “Oggi 2,34 ci stava, ma ero anche un po’ stanco e appagato di aver ottenuto quello che finalmente cercavo – ha spiegato Tamberi – Nelle ultime due gare finivo troppo sotto, oggi ho provato a correggere: di solito comincio i salti di riscaldamento con 5 passi, poi 7, poi 9, poi 11, invece oggi per evitare che la mia testa ‘telemetrasse’ l’asticella ho iniziato direttamente con 11 passi tenendomi molto lontano. Ho cambiato idea 1500 volte tra ‘vengo’ e ‘non vengo’, ma alla fine mi sono convinto, c’era questa gara in calendario ed è andata bene così“.
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