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“Chi parla di delusione non sa quello che ho passato negli ultimi sei mesi. Ora Tokyo: siamo rimasti solo noi, non vedo l’ora”. Questo in sintesi il pensiero di Gianmarco Tamberi ad un giorno dall’ottavo posto nella finale di salto in alto ai Mondiali di Doha.
“Non avrei dovuto essere qui – ha esordito l’atleta azzurro sul suo profilo fb – Trenta giorni fa ero sdraiato in un lettino aspettando un verdetto ecografico. Tre mesi e mezzo lontano dalle gare, con problemini continui, mi hanno fatto spesso pensare di rinunciare a questo mondiale. Ma quando è arrivata la convocazione in azzurro, con la carica da capitano mi son venuti i brividi e ad arrendermi dicendo che non sarei partito non ci sono proprio riuscito“.
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“Sicuramente c’è tristezza – ha aggiunto Tamberi – perché in qualificazione ho dimostrato che anche con così poco lavoro alle spalle, avevo la possibilità di saltare alto. Altre difficoltà si son presentate tra qualifica e finale, tra cui un virus intestinale che mi ha fatto passare le due giornate in bagno a perdere gli ultimi 2 kg che il mio corpo aveva oltre al peso delle ossa.
Sono arrivato in pedana con poche energie ma comunque con la voglia di provarci fino all’ultimo secondo, ma questo non ho bisogno di dirvelo lo sapete già “. Poi la conclusione: “Ora tutto avrei voglia tranne di andare in vacanza, vorrei saltare e dimostrare quanto valgo, che cosa posso davvero fare. Ma dopo 13 mesi devo per forza staccare e ricaricare le pile per l’unico vero obiettivo della mia vita!“.
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