“Quest’anno, a causa degli infortuni non sono riuscito ad allenarmi con continuità e quindi le statistiche mi erano contro prima di Tokyo2020. Ma a volte conta solo il giorno della gara, quanto vuoi raggiungere un risultato, quanto vuoi vincere l’oro e tutte le scelte che hai fatto per arrivare fin lì. Ecco perché dopo il traguardo c’è stato quell’urlo liberatorio, che probabilmente si è sentito fino in Italia”. Queste le parole di Massimo Stano nell’intervento al programma “Extratime” di Rai Radio 1.
Il pugliese, medaglia d’oro olimpica nella marcia 20 km, ha poi spiegato i segreti della vittoria in terra nipponica: “Mi ha aiutato anche il caldo. Abbiamo gareggiato con 31 gradi e con il 63 per cento di umidità: sono condizioni che a me tolgono meno rispetto agli altri, perché in quelle condizioni quasi sempre si fa una gara tattica e per me era l’unica possibile per riuscire a vincere”. Infine, Stano ha parlato in vista della prossima rassegna olimpica di Parigi 2024: “Credo che la piena maturazione arrivi fra i 28 e i 30 anni. I prossimi per me potrebbero essere gli anni durante i quali raggiungere l’apice, a livello fisico, mentale e di esperienza. Penso che a Parigi potrò essere ancora competitivo“.