Alex Schwazer volta pagina. Il campione olimpico di Pechino 2008 ha ufficialmente scontato la squalifica di otto anni per doping che gli è stata inflitta nell’estate 2016, negandogli di fatto i Giochi di Rio, Tokyo e Parigi, per una positività che il marciatore azzurro ha sempre contestato: “Oggi scade il termine della ingiusta squalifica che ho dovuto scontare per intero. Mi auguro che a nessun atleta venga mai riservato il trattamento che ho dovuto subire in tutti questi otto anni per difendere e tutelare il mio onore e la mia dignità, per provare la mia innocenza, per cercare di ottenere giustizia e per dimostrare la verità”, scrive sulla sua pagina Instagram.
“Ringrazio tutti quelli (pochi) che mi sono stati vicini in questo doloroso (ed infernale) percorso, quelli che non mi hanno mai abbandonato, quando sarebbe stato facile farlo, quelli che hanno lottato con me e sofferto assieme a me per l’ingiustizia che dovevo sopportare e per il trattamento che mi veniva riservato. Ringrazio, infine, quelli (molti) che dopo aver compreso la mia innocenza ed estraneità ai fatti di cui ero stato accusato, mi hanno fatto sentire (seppur a distanza) il loro affetto e vicinanza, grazie”, prosegue l’azzurro ringraziando chi lo ha supportato.
Quarant’anni il prossimo dicembre, per il campione altoatesino è il momento di guardare oltre: “Il buio e le tenebre per l’ingiustizia subita faranno ora posto alla luce di un nuovo giorno nel quale potrò accompagnare i miei figli a gareggiare in una piscina o in una pista di atletica senza per questo incorrere in squalifiche (cosa che sarebbe avvenuta fino a ieri)”, chiude con amarezza Schwazer.