
Stefano Sottile - foto Pagliaricci/CONI
Brilla, e non poco, l’Italia dell’atletica in Germania. E’ splendido il debutto di Stefano Sottile nella stagione a scoperto, visto che l’azzurro vola a 2.31 nel meeting di salto in alto di Weinheim. Si tratta della miglior prestazione stagionale in assoluto dell’anno, alla pari dell’israeliano Yonathan Kapitolnik a Tel Aviv l’1 febbraio. Dopo il quarto posto a sorpresa alle Olimpiadi di Parigi 2024, dunque, il piemontese vince un prestigioso appuntamento internazionale e si avvicina, per appena tre centimetri, alla misura a cinque cerchi con cui salì alla ribalta.
Una volta vinto, Sottile ha provato la clamorosa misura di 2.36: il primo tentativo, con asticella a 2.34, forse sarebbe stato buono, gli altri due non vanno a buon fine. Al contempo, si tratta del personal best per l’azzurro a livello indoor, migliorando di quattro centimetri la precedente misura. E pensare che la gara non era iniziata nel migliore dei modi, perché il 2.17 di apertura è stato realizzato solo al terzo tentativo: poi 2.20, 2.23 e 2.26 senza patemi e la vittoria, che comunque non lo soddisfa: piazza il 2.31 al secondo tentativo e gioisce a caldo: “È un risultato abbastanza inatteso, se si considera che ho saltato poco durante l’inverno: soltanto un paio di sedute tecniche, nel raduno di gennaio ad Ancona, ma con rincorsa non completa e il problema alla schiena che a quanto pare non influisce troppo sulla prestazione. Non sono arrivato qui pensando di fare 2,30 però in gara fino a 2,26 riuscivo a salire senza spingere, quindi sentivo di averne ancora. Ho scelto di provare 2,31 cercando di metterci una rincorsa veloce e già il primo non era male, il secondo l’ho piazzato sfiorando appena l’asticella. Poi il primo a 2,36 era quasi fatto, poteva valere 2,34, mentre gli altri due li ho un po’ forzati. Per un esordio è… tanta roba!”. A salire sul podio della gara di Weinheim anche il giapponese Takashi Eto e il tedesco Mateusz Przybylko in seconda e terza posizione, l’altro azzurro Manuel Lando è invece sesto.

SHOW MANGIONE A KARLSRUHE
Cade dopo ben 29 anni il record italiano indoor dei 400 femminili. Alice Mangione, al meeting di Karlsruhe, vola in 51.75 battendo in modo netto il primato di 52.17 centrato da Virna De Angeli il 10 marzo 1996 a Stoccolma. La siciliana, ma trapiantata a Roma sotto la guida di Marta Oliva, è anche la seconda italiana di sempre a livello outdoor con il suo 51.07 a Parigi, ma nella gara indoor di venerdì sera è riuscita a limare di quasi un secondo il suo precedente personale di 52.60, trionfando nella tappa Gold del World Indoor Tour: “Davvero felice di questo record che mi fa ben sperare per gli Europei indoor di inizio marzo ad Apeldoorn, in Olanda. Sapevo di star bene, anche se avevo debuttato in 53.04 a Nantes il 25 gennaio quando ero ancora un po’ di carica di allenamento ma bastava una settimana per trovare la giusta condizione. Qui credevo di valere un crono intorno a 52 basso, è andata anche meglio e ho tolto il primato a una grande atleta. Ma la stagione indoor è una tappa di passaggio e dopo una preparazione senza intoppi sono fiduciosa anche per la stagione all’aperto”.
Nei 400 indoor maschili Luca Sito firma il suo personale in 46.27 e si migliora rispetto a quanto fatto tre settimane ad Ancona. Il ventunenne milanese è secondo nella gara vinta dallo statunitense Brian Faust. Il primatista italiano all’aperto, che outdoor vanta un ottimo 44.75, diventa così il quarto azzurro di sempre a livello nazionale al coperto, a meno di tre decimi dal primato di Ashraf Saber, stabilito nel 1998. Nei 1500 Federico Riva è secondo in 3:36.78, sfiorando il personale al coperto che regge rispetto all’anno scorso. Federica Del Buono nei 3000 metri lotta fino alla fine per la vittoria, però alla fine arriva terza. Quinto posto, infine, in batteria nei 60 ostacoli per Oliver Mulas.