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Tra i protagonisti azzurri dell’atletica a Tokyo 2020 c’è stato anche Alessandro Sibilio, che non ha conquistato medaglie ma è stato protagonista della finale dei 400 ostacoli e della 4×400. Nel talk di Atletica TV, l’atleta napoletano ha toccato diversi argomenti, raccontando la sua storia: “E’ cominciato tutto per caso. A 11 anni mi sono trovato su un campo d’atletica grazie ad un mio amico ed è sbocciato un amore a prima vista. Da lì in poi ho sempre puntato in alto e sono arrivato dove sono ora, il che mi rende molto fiero. Non pormi limiti mi ha aiutato molto, ma a fare la differenza è stato anche un allenatore come Gianpaolo Ciappa, il quale mi ha cresciuto tantissimo. Ai ragazzi di Napoli come me dico che sognare in grande è possibile e non bisogna per forza affidarsi al calcio o alla scherma“.
Sibilio è tornato a parlare dell’esperienza a Tokyo: “Nella finale ho provato emozioni uniche. Essere tra i migliori di sempre mi ha caricato in maniera indescrivibile. Inoltre ho ricevuto ancora più consapevolezza di poter essere protagonista in una specialità in evoluzione come la staffetta. Record italiano? Ovviamente ci voglio provare, è un sogno. Tuttavia ci sarà molto da lavorare, non credo di potercela fare entro il 2022“. Con il suo 47.93, Alessandro è secondo solamente a Fabrizio Mori: “E’ il mio idolo da sempre. Fortunatamente ora ho l’opportunità di lavorarci insieme. Oltre ad un aiuto tecnico mi dà anche i consigli giusti, trasmettendomi determinati emozioni“.
Quali obiettivi per il 2022? “Ne ho due in particolare. I Mondiali di Eugene, per riconfermarmi tra i migliori, e gli Europei di Monaco, per poter dire la mia – ha proseguito l’atleta, candidato anche per il premio di rising star europea – Sono in ottima compagnia. Ormai non voglio più accontentarmi, né dentro la pista né fuori“.
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